Come si manifesta oggi una dittatura? Non soltanto nei regimi politici autoritari, ma anche nel linguaggio di tutti i giorni, negli algoritmi che filtrano ciò che vediamo, nelle abitudini digitali che assumiamo senza accorgercene. Parte da questa domanda la settima edizione di Scriba, il festival delle scritture ideato dalla Fondazione Bottega Finzioni, in programma dal 14 al 16 novembre 2025 tra Bologna e Castel Maggiore.
Il tema scelto per quest’anno è “Dittature a domicilio”, un’espressione che vuole illuminare le forme sottili di controllo che si insinuano nella vita quotidiana: dalle narrazioni mediatiche al potere dei social, fino agli algoritmi capaci di decidere ciò che vediamo e ciò che pensiamo.
«La prima liberazione passa dalla consapevolezza – spiega Piero Di Domenico, direttore del festival – È importante raccontare e riconoscere le dittature che ci circondano, non solo quelle politiche, ma anche quelle culturali, linguistiche e digitali».
“Dittature a domicilio”, la settima edizione di Scriba Festival
Il festival si apre venerdì 14 novembre al DAMSLab con un dibattito introduttivo sul tema delle dittature domestiche. Nel corso della giornata interverranno, tra gli altri, lo scrittore Marco Malvaldi, intervistato a proposito dei legami tra sport, matematica e narrazione, e Elena Di Gioia, direttrice artistica ERT, in dialogo su teatralità e potere.
La stessa sera, un evento speciale: la presentazione della videoinstallazione dedicata alla Turandot di Ai Weiwei, introdotta dal noto scenografo Maxim Derevianko, già collaboratore di Julian Lennon e dell’Opera di Roma.
Sabato 15 novembre il festival si sposta anche a Castel Maggiore, dove si discuterà di linguaggi mediatici del cibo con Novella Trei, di scrittura giudiziaria con magistrati e giuristi, e di dittature nel mondo animale con Matilda De Angelis e l’etologo Gianumberto Accinelli.
In serata, al DAMSLab, verrà proiettato il documentario “The Act of Killing” di Joshua Oppenheimer, straordinaria riflessione sul potere e sulla crudeltà umana, premiato con l’European Film Award.
Domenica 16 novembre avrà invece un momento di particolare rilevanza civile: la consegna del filmato originale della strage del 2 agosto 1980 al Comune di Bologna, con la partecipazione del sindaco Matteo Lepore e del presidente dell’Associazione Familiari delle Vittime, Paolo Lambertini. Una scelta che riafferma il ruolo del festival come spazio di memoria e responsabilità collettiva.
Scriba si conferma non solo un festival culturale, ma un laboratorio permanente sul potere delle parole: come possono manipolare o liberare, ferire o costruire, comandare o proteggere.
In un tempo in cui le dittature non bussano più alla porta, ma vivono già dentro casa, raccontarle è un atto di responsabilità.
ASCOLTA L’INTERVISTA A PIERO DI DOMENICO:







