Se ieri, per la terza settimana di fila, i dipendenti del Comune di Bologna hanno fatto irruzione in Consiglio comunale, travestiti da fantasmi a simboleggiare la loro invisibilità, per rivendicare risorse per il salario accessorio, anche i colleghi di Ferrara vanno verso lo stato di agitazione per le stesse ragioni.
A Bologna i dipendenti comunali hanno incrociato le braccia lo scorso 6 novembre, mentre nella città estense uno sciopero potrebbe arrivare presto.

Salario accessorio, anche a Ferrara i dipendenti comunali vanno verso lo stato di agitazione

A Ferrara venerdì scorso si è tenuto un tavolo con l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco leghista Alan Fabbri, che non ho prodotto risultati soddisfacenti per i rappresentanti dei lavoratori.
Come a Bologna, anche la giunta della città estense sostiene di non avere nel bilancio le risorse necessarie ad incrementare il salario accessorio per i dipendenti comunali. «Deve essere garantito almeno il livello delle risorse stanziate nel 2024 – rivendicano i sindacati – le progressioni economiche orizzontali per assicurare riconoscimento professionale e progressione di carriera del personale comunale e l’applicazione del Decreto PA perché non è più rimandabile la sottoscrizione di un accordo sindacale per attivare le misure previste dal Decreto, che consentono ai Comuni di incrementare stabilmente le risorse destinate alla valorizzazione dei lavoratori in servizio».

«Il salario accessiorio – sottolinea ai nostri microfoni Sergio Guglielmini della Fp-Cgil di Ferrara – è quell’istituto che garantisce ai dipendenti comunali, che sono tra i più poveri da un punto di vista salariale, la possibilità di vedersi riconosciuto un incremento salariale che diventa consolidato dai prossimi anni».
Il Comune di Ferrara, per contro, sostiene che le risorse che ha a disposizione sul fondo, qualora vengano utilizzate per il salario accessorio, rischiano di cristallizzarsi mettendo in difficoltà il fondo stesso per finanziare altre istituti. «Cosa non vera – obietta il sindacalista – Noi abbiamo presenti i quadri economici e il Comune di Ferrara ha a disposizione risorse da poter destinare al finanziamento in maniera continuativa. Quindi è una scelta politica».

Questa settimana si stanno svolgendo le assemblee sindacali per illustrare nel dettaglio la situazione a lavoratrici e lavoratori e decidere insieme a loro un percorso di mobilitazione. La prima tappa, probabilmente, sarà la proclamazione dello stato di agitazione, ma non è escluso che si arrivi, come a Bologna, alla proclamazione di uno sciopero.
«La prima assemblea si è svolta ieri – racconta Guglielmini – ed è andata molto bene anche in termini di partecipazione. Già da lì il mandato è stato forte per andare, se necessario, in quella direzione».

ASCOLTA L’INTERVISTA A SERGIO GUGLIELMINI: