A Bologna, dal 30 ottobre all’8 febbraio alla Galleria Modernissimo – il nuovo spazio espositivo nel cuore della città, a fianco del Cinema Modernissimo –, sarà allestita la mostra “Pasolini. Anatomia di un omicidio”, curata da Gian Luca Farinelli, Marco Antonio Bazzocchi, Andrea Speranzoni 

Una mostra per ricordare l’omicidio di Pier Paolo Pasolini a 50 anni di distanza

La mostra “Pasolini. Anatomia di un omicidio” alla Galleria Modernissimo di Bologna racconta con Gian Luca Farinelli, Marco Antonio Bazzocchi, Andrea Speranzonierà gli ultimi mesi di vita di Pasolini. Il 2 novembre 1975, Pier Paolo Pasolini veniva ucciso all’Idroscalo di Ostia. I notiziari sposeranno subito l’inverosimile tesi fornita da Pino Pelosi, legittimando un resoconto che attribuiva allo scrittore la responsabilità morale del proprio omicidio. Si ricorre al titolo del suo romanzo, Una vita violenta, per tentare di seppellire sotto l’infamia la memoria dell’artista che aveva sempre, meglio di ogni altro, analizzato il degrado della società italiana. Nei decenni successivi, invece, Pasolini è diventato un mito, non solo non è caduto nell’oblio e anzi ha continuato a ispirare artisti di ogni genere e latitudine.

«Il 2 novembre 1975 – ricorda il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli – avevo dodici anni, ma ricordo esattamente quando, con la mia famiglia, appresi dal telegiornale, della morte di Pasolini. Sono certo che tutti quelli che oggi hanno più di sessant’anni ricordano dove si trovavano e le emozioni provate. Quell’uccisione si sarebbe trasformata nel tempo in un doloroso e profondo lutto collettivo, una ferita che non è stata rimarginata da una verità processuale».
Sono passati cinquant’anni, e se ancora la verità sul delitto non è stata scritta, molto possiamo ancora conoscere di quello che Pasolini ha scritto, detto e fatto negli ultimi mesi della sua vita. Attraverso documenti, articoli, appunti, scatti divenuti leggendari – come il servizio fotografico, oggi custodito dalla Cineteca di Bologna, realizzato da Dino Pedriali nell’ottobre del 1975 tra Sabaudia e la Torre di Chia, che raccoglie gli ultimi ritratti di Pasolini – la mostra ricostruisce la cronistoria delle settimane che precedettero la morte del poeta-regista. Una cesura della storia d’Italia mai davvero ricomposta.

La rassegna al Modernissimo, oltre alla proiezione della “Maratona Pasolini” – un programma di proiezioni incentrato su interviste e interventi televisivi del poeta e regista – sarà composta dalla mostra “Pasolini: Anatomia di un omicidio” che dal 30 ottobre racconterà attraverso documenti, articoli, appunti e servizi fotografici la cronistoria delle settimane che precedettero la morte di Pasolini
La Cineteca di Bologna è da sempre impegnata nel tenere viva l’opera di Pasolini: ne accoglie il Centro Studi, che si trova nella biblioteca della Cineteca proprio in Piazzetta Pasolini, primo luogo a Bologna intitolato al poeta nel 2012; ha realizzato e distribuito nelle sale italiane i restauri dei suoi film; ha pubblicato volumi con i suoi scritti sul cinema; ne ha approfondito la figura con molte mostre realizzate nei decenni, fino a questa Pasolini. Anatomia di un omicidio. 

Per tutte le informazioni sono reperibili sul sito cinetecadibologna.it 

ASCOLTA L’INTERVISTA ALLA CO-CURATRICE SILVIA MARTIN GUTIERREZ: