Dagli appuntamenti di piazza, che vedono protagonista soprattutto il movimento transfemminista Non Una di Meno, agli appuntamenti in molteplici luoghi e con molteplici linguaggi della nuova edizione del festival “La violenza illustrata”. Ma anche un impegno istituzionale che, oltre alle 170 iniziative organizzate nella Città Metropolitana di Bologna, vede la Regione Emilia-Romagna promuovere una campagna di comunicazione, un reportage sotto forma di podcast e annunciare un investimento di oltre quattro milioni di euro.
È così che, in vista del 25 novembre, il territorio bolognese ed emiliano-romagnolo si batte contro la violenza di genere, in un Paese ancora funestato dai femminicidi e in cui i numeri delle donne che si rivolgono ai centri antiviolenza sono in aumento.

Le mobilitazioni di Non Una di Meno: dal presidio per Sofia Stefani alla manifestazione nazionale

Questa mattina le attiviste di Non Una di Meno Bologna hanno dato vita a un presidio davanti al tribunale. All’interno si svolgeva un’udienza del processo a carico di Giampiero Gualandi, l’ex comandante della polizia locale di Anzola accusato del femminicidio di Sofia Stefani, vigilessa con cui aveva una relazione.
«Siamo qui per Sofia e per la sua famiglia – osserva ai nostri microfoni Teresa di Non Una di Meno – In questa vicenda Sofia è stata oggetto di vittimizzazione secondaria, perché si è cercato di farla passare per una persona borderline e ossessiva. Si è cercato quindi di spostare l’attenzione da quello che è il vero problema, cioè il fatto che in quella relazione ci fosse una disparità di potere, e che la persona a processo abbia usato, manipolato e millantato potere anche rispetto alle possibilità di lavoro di Sofia e che abbia sfruttato tutto questo per riaffermare questo potere su di lei».

Oltre al presidio di questa mattina, Non Una di Meno partecipa e sostiene il Tdor (Transgender Day of Remembrance), la giornata che ricorda le persone trans che hanno perso la vita a causa dell’odio e della violenza transfobica. Il programma prevede, alle 17.30, la presentazione in sala Imbeni a Palazzo d’Accursio, di “Io, la Romanina”, l’autobiografia di Romina Cecconi, storica attivista trans, in dialogo con Porpora Marcasciano, autrice della prefazione al libro.
Alle 19.00, invece, ci sarà un presidio in piazza Nettuno, accompagnato dai colori della bandiera trans che illumineranno la facciata di palazzo Re Enzo su piazza Maggiore.

Anche il nodo bolognese di Non Una di Meno parteciperà alla manifestazione nazionale, prevista sabato 22 novembre a Roma, con partenza alle 14.30 da piazza della Repubblica. Lo slogan di quest’anno è “Sabotiamo guerre e patriarcato”. «La guerra è espressione della violenza patriarcale», sottolinea l’attivista.
Il 25 novembre, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, invece, il movimento transfemminista organizzerà manifestazioni e iniziative locali sui territori. Anche a Bologna le attiviste torneranno in piazza, in un appuntamento che verrà comunicato nei prossimi giorni.

ASCOLTA L’INTERVISTA A TERESA:

I “venti di libertà” de La Violenza Illustrata, il festival della Casa delle Donne

Proprio oggi è stata presentata la ventesima edizione del festival “La violenza illustrata” della Casa delle Donne di Bologna. “Venti di libertà” è il titolo, che vuole proprio celebrare i “venti” che hanno mosso questo percorso: quelli che hanno sostenuto le voci delle donne, che hanno spinto il festival a raggiungere quartieri, strade e periferie, e quelli che resistono alle nuove ondate repressive rivolte ai corpi e ai diritti femminili. Sono i venti di disobbedienza, coraggio e scelta quotidiana che hanno reso possibile la crescita del Festival e della comunità che lo sostiene.

Anche quest’anno il programma offre spettacoli, presentazioni, proiezioni, mostre, seminari, laboratori e convegni: sedici giorni di iniziative, dal 25 novembre – Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – al 10 dicembre, Giornata Mondiale dei Diritti Umani.

Violenza Illustrata
L’illustrazione di Scaandalo per La Violenza Illustrata

Violenza di genere: una campagna, un podcast e 4 milioni di euro dalla Regione Emilia-Romagna

Per celebrare il 25 novembre, la Regione Emilia-Romagna presenta una campagna di comunicazione multilingue (italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo) intitolata “Non sono tua”. Nelle grafiche è presente un decalogo di divieti dove il numero 1 è il principio fondamentale da cui discendono tutti gli altri, il “Non sono tua”, appunto.
Oltre alla campagna, la Regione presenta un reportage sotto forma di podcast, in cinque puntate, intitolato “Le parole per dirla”. Sono voci di donne per dire no alla violenza e per conoscere il lavoro di chi ogni giorno aiuta le donne: Vera Gheno, sociolinguista, Tiziana Iervese, responsabile della Struttura Semplice di Medicina d’Urgenza dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, Rosalba Palermo, operatrice del centro antiviolenza Nondasola di Reggio Emilia, Sara Azzarelli, operatrice del Centro antiviolenza ChiamachiAma di MondoDonna di Bologna, Marianna Santonocito, operatrice d’accoglienza e psicologa del Centro antiviolenza Linea Rosa ODV di Ravenna.

Violenza di genere
Il manifesto della campagna “Non sono tua”

L’impegno della Giunta regionale per il contrasto alla violenza di genere ammonta a oltre 4 milioni di euro, di cui: 3,3 milioni per il funzionamento dei 23 centri antiviolenza, e delle 56 case rifugio attive sul territorio regionale, 396mila euro che saranno destinati ai Comuni e alle Unioni di Comuni per realizzare nuovi centri antiviolenza o per potenziare quelli esistenti, creare nuovi sportelli, ampliare gli orari per il pubblico e migliorare l’accessibilità ai servizi e altri 321mila euro saranno ripartiti per attivare azioni di prevenzione primaria rivolte alle giovani generazioni. A queste risorse si aggiungono i 750mila euro assegnati a Comuni e Unioni di Comuni capofila di distretto per favorire l’autonomia abitativa e lavorativa e indipendenza di donne e le/i loro figlie/i vittime di violenza.