Domenica 1 giugno, i lavoratori comunali dei musei di Bologna invitano a un incontro dal titolo “Mi rivolto nella tomba”, per porre l’attenzione sul bando con il quale l’amministrazione intende esternalizzare tutte le funzioni degli attuali dipendenti pubblici.

Il bando del Comune di Bologna fa discutere

È scaduto lo scorso 27 maggio il bando con il quale il Comune di Bologna intende esternalizzare tutte le attività connesse ai servizi dell’Istituzione Musei. I lavoratori, preoccupati per un demansionamento e un futuro incerto, sono in stato di agitazione e non avendo ricevuto risposte e chiarimenti dall’amministrazione danno ora vita ad una serie di iniziative pubbliche.

I fatti, di cui ci eravamo già occupati precedentemente, sono questi. Il 7 aprile scorso è uscito un bando del Comune per esternalizzare funzioni ed attività dei musei pubblici. All’interno del bando vengono però elencate una serie di “attività ausiliarie e complementari” – oggetto di esternalizzazione totale alla ditta vincitrice dell’appalto – all’interno delle quali compaiono praticamente tutte le funzioni fondamentali dei musei: tra queste, l’allestimento di mostre, il controllo, la gestione e la conservazione del patrimonio, la gestione dei servizi bibliotecari, oltre a tutto il processo educativo nei musei, come la promozione e organizzazione dei percorsi didattici.

La richiesta di lavoratori e sindacati era dunque semplice: la sospensione del bando. “Non c’è stata data risposta – spiega ai nostri microfoni Enrico Tabellini, delegato sindacale dei Cub-Cobas – ai lavoratori l’assessore Ronchi ha risposto in via indiretta durante il question time dicendo che secondo lui nulla cambia rispetto alla situazione precedente e pertanto non c’è ragione di preoccuparsi”.

Per queste ragioni Usb e Cub-Cobas hanno già indetto lo stato di agitazione, mentre l’assemblea dei lavoratori ha organizzato una serie di iniziative per sensibilizzare la cittadinanza. Nella giornata di ieri si è tenuto un sit-in in Piazza Liber Paradisus col quale è stato presentato un invito al “funerale della cultura“. Un incontro che si terrà domenica 1 giugno, alle 10.30, alla Certosa. L’iniziativa, chiamata “Mi rivolto nella tomba“, vuole essere un omaggio a quei cittadini bolognesi che grazie al loro impegno, lungimiranza e mecenatismo hanno dato vita ai musei civici del Comune di Bologna. Lungo il percorso si verrà accompagnati da alcuni dipendenti dell’Istituzione Bologna Musei, alla scoperta delle storie straordinarie o quotidiane che hanno consegnato alla città un immenso patrimonio artistico.

Andrea Perolino