Si intitola “Coltivare legalità” l’iniziativa che si svolgerà domattina, giovedì 27 novembre, alle 10.00 al Teatro Testoni Ragazzi di Bologna. Un appuntamento che vanterà la presenza del procuratore distrettuale antimafia Giuseppe Lombardo, che incontrerà quattrocento tra ragazze e ragazzi delle scuole bolognesi.
«L’iniziativa nasce da un mio interesse per un processo, celebrato a Reggio Calabria, che per la prima volta dimostra che dietro alle stragi del 1993 e 1994 non c’era solo la mafia siciliana, ma anche la ‘ndrangheta calabrese», racconta ai nostri microfoni l’avvocato Gabriele Magno, uno degli organizzatori dell’iniziativa.
Un appuntamento con le scuole per raccontare la ‘ndrangheta
Se in quel biennio i mafiosi siciliani collocavano bombe a Milano, Roma e Firenze, gli ‘ndranghetisti invece pianificavano e realizzavano attentati e omicidi di carabinieri in quella che Magno definisce «una strategia della tensione».
Oggi, trent’anni dopo, la presenza ‘ndranghetista è una realtà anche nel territorio emiliano-romagnolo, come testimonia il processo Aemilia e altre inchieste. «Non se ne parla abbastanza – sottolinea l’avvocato – e qualcuno preferisce pensare che siano fenomeni legati ad altri territori o voltare la testa dall’antra parte».
Di qui l’idea di coinvolgere le scuole, per agire a livello culturale e formare la sensibilità dei giovani quale strumento di contrasto al fenomeno mafioso anche in futuro.
«In Italia abbiamo il lusso – ironizza Magno – di avere le quattro organizzazioni criminali più pericolose al mondo. Ora le mafie sono interessate agli affari, quindi le regioni più ricche e benestanti d’Italia sono terreno di conquista per un radicamento che non è tanto di armi, ma a livello imprenditoriale».
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