La serata di domani del Bologna Jazz Festival ci propone un’unico concerto con un ospite d’eccezione: giovedì 13 novembre suona il trio guidato da Monty Alexander, alle 21:15 all’Unipol Auditorium.
Bologna Jazz Festival: il programma del 13 novembre
Monty Alexander è uno dei rari pianisti capaci di trasformare ogni esecuzione musicale in momento travolgente, di tenere l’ascoltatore col fiato sospeso in attesa della risoluzione delle sue volate sui tasti. Il suo virtuosismo lo pone in quel ristretto circolo di pianisti capaci di ottenere dalla tastiera qualunque cosa, sulla scia di un Oscar Peterson o di un Ahmad Jamal, che sono chiaramente dei modelli di riferimento. Ma nel timbro, nel tratteggio dei temi e soprattutto nello sbalzo ritmico di Alexander si percepisce istantaneamente qualcosa che lo distingue da questi grandi pianisti afroamericani: le sue origini caraibiche (è nato nel 1944 a Kingston, Giamaica) emergono inconfondibili nella sua diteggiatura, conferendo una vivacità incontenibile e colori solari alla musica, di qualunque varietà sia, bop o swing, blues o gospel, calypso o reggae.
Alexander è attivo sulle scene dal 1958. Talento precoce, già all’età di quattro anni individua a orecchio le melodie sul pianoforte. Si trasferì in Florida nel 1961: fu Frank Sinatra a ‘scoprirlo’ in un club e a portarlo a New York, facendogli avere un ingaggio continuativo al Jill’s. Qui tra i suoi ascoltatori c’erano Miles Davis, Count Basie, Milt Jackson, Roy Haynes e naturalmente Sinatra. È stato poi una presenza assidua al Minton’s (la ‘madre patria’ del bebop) e al Playboy Club, dove divenne amico di Quincy Jones. Sempre negli anni Sessanta un gigante della tastiera come Oscar Peterson dimostrò l’amicizia e la stima nei confronti di Alexander raccomandandolo a Hans Georg Brunner-Schwer, proprietario dell’etichetta MPS, che non trascurò un suggerimento da una simile fonte, facendo registrare al pianista giamaicano una dozzina di album.
In questo percorso la formazione del trio è emersa come quella prediletta da Alexander: memorabili quello con John Clayton e Jeff Hamilton e quello con Ray Brown e Herb Ellis. Alexander ha lasciato una lunga scia di incisioni come leader (oltre 75) a documentare una carriera troppo vasta per venire compressa in poche righe.
Monty Alexander è nato il 6 giugno del 1944, una delle date più simboliche della storia europea: il giorno dello sbarco in Normandia ovvero il D-Day. Nel 2024, Alexander ha compiuto ottant’anni e per celebrare la coincidenza con l’anniversario storico ha pubblicato l’album D-Day, che raccoglie canzoni dei tempi di guerra e suoi brani originali. Il disco lancia un profondo messaggio di pace, ricordandoci le lezioni apprese dal passato e sottolineando tramite l’interazione artistica l’importanza della comprensione e dell’unità.







