Il nuovo weekend di novembre del Bologna Jazz Festival prevede un cartellone ricco di appuntamenti: sabato 8 inizia con Jazz & Sour al Semm Music Store & More; prosegue con A Lady in Soul al Centro Culturale “Sandro Pertini”, Zola Predosa; Uri Caine Trio al Torrione Jazz Club di Ferrara; Lage Lund Trio alla Camera Jazz & Music Club; e si conclude con Deschanel Gordon allo Sghetto Club. I concerti di domenica 9 sono quello della Tower Jazz Composers Orchestra al Torrione Jazz Club di Ferrara; Saxin’ Rhythm allo Sghetto Club; Enrico Intra & Francesco Cavestri “Two Generations in Jazz” al Bravo Caffè.

Bologna Jazz Festival: il programma di sabato 8 novembre

Jazz & Sour apre le danze con un dj set di musica jazz alle ore 17:30 al Semm Music Store & More.

Dopo aver cavalcato palchi italiani e stranieri per eccellenza come vocalist al fianco di Mario Biondi, Incognito, Burt Bacharach, Al Jarreau, Jeff Cascaro, Alain Clark e i più grandi Jazzisti Italiani, e dopo l’uscita radiofonica del suo singolo “Free”, Samantha Iorio (cantante, vocalist, talent scout e produttrice musicale) torna con il suo progetto, “A Lady In Soul”. Un percorso tra le voci internazionali che hanno segnato il suo cammino professionale negli anni: Minnie Ripperton, Deniece Williams, Diana Ross, Incognito, Anita Baker sono solo alcuni degli artisti che Samantha ripropone durante il suo concerto, accompagnata da Jazzisti italiani di rilevanza internazionale come Andrea Ferrario, Claudio Vignali, Stefano Maimone e Marcello Molinari.

Il trio degli Uri Caine rappresenta uno degli ensemble più innovativi e versatili del jazz statunitense, guidato dal pianista e compositore Uri Caine, la cui carriera è segnata da un profondo eclettismo che attraversa generi musicali diversi, dalla musica classica, al jazz, all’avanguardia. Uri Caine è conosciuto per la sua capacità di fondere tradizione e sperimentazione, reinventando gli standard e proponendo composizioni originali con un linguaggio musicale sempre fresco e sorprendente. La sua tecnica virtuosistica e la sensibilità espressiva fanno di ogni sua esecuzione un’esperienza unica. In questo progetto, Caine è accompagnato da due musicisti con cui collabora da lungo tempo: il contrabbassista Mark Helias, capace di costruire linee melodiche profonde e ritmicamente solidissime, e il batterista Ben Perowsky, un interprete estremamente versatile, dal drumming dinamico e sofisticato.

Lage Fosheim Lund (nato il 12 dicembre 1977) è un chitarrista jazz norvegese che vive a New York. Inizialmente aspirando a diventare uno skateboarder professionista, Lund iniziò a suonare la chitarra all’età di 13 anni. In seguito fondò un trio jazz e si esibì nei club locali. Lund ottenne una borsa di studio e frequentò il Berklee College of Music di Boston, dove si esibiva regolarmente al Wally’s Cafe. Nel 2002, Lund ricevette una borsa di studio della Fondazione Fulbright, che gli diede l’opportunità di trasferirsi a New York. Nel 2003, entrò nel programma di borse di studio jazz della Juilliard School e si diplomò nel 2005. Vinse il Thelonious Monk International Jazz Competition nel 2005. Lund si è esibito allo Smalls Jazz Club, alla Jazz Gallery, al Blues Alley, al Kennedy Center e al Jazz at Lincoln Center. Ha lavorato con Seamus Blake, Ingrid Jensen, Carmen Lundy, Wynton Marsalis, Eric Revis, Ron Carter, Mulgrew Miller e Maria Schneider.

Guidato dal chitarrista norvegese Lage Lund, riconosciuto per la sua tecnica impeccabile e il suo approccio espressivo e melodico, il trio rappresenta un equilibrio perfetto tra virtuosismo individuale e coesione di gruppo. Accanto a Lund, musicisti di altissimo livello: Orlando le Fleming al contrabbasso, con la sua capacità di costruire solide fondamenta ritmiche; e Jeff Ballard alla batteria, maestro indiscusso del jazz drumming mondiale. Il repertorio comprende sia composizioni originali di Lage Lund che rivisitazioni di standard jazz, proposte con un linguaggio musicale moderno e personale. Le performance del gruppo si caratterizzano per un dialogo costante e fluido tra gli strumenti, che permette di esplorare atmosfere diverse, dal lirismo più intimo a momenti di grande intensità ritmica.

Deschanel Gordon, vincitore del BBC Young Jazz Musician 2020, ha collaborato con artisti quali Mark Kavuma, Cassie Kinoshi’s Seed, Nubya Garcia, Courtney Pine, Ezra Collective, Jean Toussaint, Patrick Bartley e Joe Farnsworth.
La sua musica incarna lo swing, il groove e le sue origini giamaicane. La capacità di Gordon di spaziare tra vari stili e collaborare senza soluzione di continuità lo rende una figura di spicco nella scena jazz contemporanea britannica.

Bologna Jazz Festival: il programma di domenica 9 novembre

La Tower Jazz Composers Orchestra, resident band del Jazz Club Ferrara, è una formazione orchestrale innovativa, nata sotto la guida artistica di Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon. L’orchestra riunisce un ensemble ampio e variegato, capace di esprimere un ampio spettro di sonorità e di atmosfere, spaziando con grande libertà tra diversi linguaggi musicali, dal lirismo più delicato alle tensioni più sperimentali, fino ai groove più energici e ritmicamente coinvolgenti. La Tower Jazz Composers Orchestra si distingue per l’attenzione alle composizioni originali, molte delle quali scritte o arrangiate dagli stessi membri dell’ensemble. La pluralità delle voci compositive garantisce una proposta musicale ricca di colori, contrasti e dialoghi sonori, dove ogni strumento trova spazio per esprimersi e contribuire alla costruzione del tessuto orchestrale. Il concerto rappresenta quindi un’esperienza unica, un viaggio musicale che unisce la scrittura con la spontaneità e l’energia dell’improvvisazione. L’interazione tra direzione e musicisti crea momenti di grande intensità e suggestione, facendo emergere la personalità collettiva di un gruppo che incarna il meglio della creatività contemporanea.

Il Liceo Musicale “Lucio Dalla” di Bologna si impegna da anni nella promozione della musica jazz con percorsi dedicati e grazie alla ormai consolidata collaborazione del Bologna Jazz Festival. Il concerto Saxin’ Rhythm, guidato dal sassofonista e docente Marco Ferri, mette al centro il grande jazz: brani di Benny Carter, Duke Ellington, Count Basie, affiancati da arrangiamenti più moderni, dall’energia dello swing a scritture contemporanee, con attenzione al suono d’insieme, al time feel e all’improvvisazione.
In scena (tra studenti e docenti del Liceo Musicale “Lucio Dalla”) 5 sax (2 alti, 2 tenori e un baritono), pianoforte, contrabbasso e batteria.

Enrico Intra & Francesco Cavestri in “Two Generations in Jazz” chiudono la rassegna del weekend. L’evento mette in dialogo due artisti separati da tre generazioni – Enrico Intra (classe 1935) e Francesco Cavestri (classe 2003) – ma uniti da una comune visione del jazz come musica contaminata e da un’incontenibile voglia di esplorare le possibilità sonore a cavallo tra due secoli. Il progetto “Two Generations in Jazz” pone al centro il pianoforte, strumento simbolo di entrambi, arricchito da sintetizzatori, campionatori e voci. Il concerto promette di essere un evento unico che intreccia senza compromessi jazz, musica elettronica e musica contemporanea.

Da un lato Enrico Intra, audace sperimentatore, improvvisatore straordinario e un catalizzatore di idee. Ha fondato il leggendario Intra’s Derby Club di Milano, che ha lanciato artisti come Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci. È stato anche fondatore e direttore per decenni dei Civici Corsi di Jazz della Scuola Civica di Milano. Dall’altro lato Francesco Cavestri che, nonostante la sua giovane età, è un pianista e compositore riconosciuto a livello internazionale. Recentemente, è stato incluso da Forbes Italia nella lista Under 30 per il suo contributo all’innovazione musicale ed è stato premiato per due anni di seguito come il più giovane miglior talento dalla rivista Musica Jazz.