È uscito oggi ed è disponibile sulle principali piattaforme il podcast “Panicocene. L’era delle migrazioni climatiche”. Si tratta di un lavoro ideato e realizzato da Elena Giacomelli, ricercatrice el Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia all’Università di Bologna nel progetto Marie-Curie Postdoctoral Fellowship “Panicocene. Reframing Climate change-induced mobilities”, che affronta la relazione tra due grandi temi del presente: le migrazioni e la crisi climatica.
«L’idea del podcast nasce dal mio stupore su come viene trattato sui media e nelle narrazioni il tema delle migrazioni, che viene presentato come un’emergenza anche se i dati dicono il contrario – spiega ai nostri microfoni Giacomelli – al contempo, il cambiamento crimatico, che è una vera e propria crisi contemporanea, che molte volte non viene percepita come tale. Panicocene si interroga su cosa succede all’immaginario, alla percezione, quando questi due fenomeni si incontrano».

Il podcast “Panicocene” riflette sull’immaginario costruito attorno alle migrazioni climatiche

Il podcast è strutturato in cinque puntate, ciascuna delle quali affronta un tema specifico. Si comincia con “Che cosa sono le migrazioni climatiche? E chi sono i migranti ambientali?” per proseguire con la puntata incentrata sugli aspetti giuridici e intitolata “Prospettiva legale sulle migrazioni climatiche (da rifugiati ambientali a loss and damage)”.
Focale è la terza puntata, dedicata a “Le migrazioni ambientali e immaginari socio-climatici nella climate fiction, nei media e nella narrativa ambientale”. Nel quarto episodio, dal titolo “Le migrazioni ambientali in Europa e in Italia”, si dimostra come i migranti climatici possiamo essere tutti, anche noi.
L’ultimo episodio tira un po’ le somme e ragiona su “Giustizia climatica, giustizia di mobilità, schiavitù moderna e prospettive future”.

Le voci che si possono ascoltare all’interno del podcast non provengono solo dal mondo accademico. Accanto a docenti e ricercatori, infatti, vengono intervistati giornalisti e membri di organizzazioni non governative.
Oltre a ciò, ogni puntata ospita musiche originali di Massimiliano Nazzi e letture di poesie e testi narrativi a cura di Pietro Floridia di Cantieri Meticci.
«Il titolo “panicocene”, cioè l’era del panico, si inserisce nel filone degli antipoceni, ma vuole mettere il focus sugli immaginari sociali e collettivi, che spesso sono distorti e inducono a una paralisi».

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