Sabato 4 ottobre Atelier Sì, l’hub di sperimentazione artistica di via San Vitale 69, inaugura la nuova stagione con “Scheggia su scheggia”, un programma che già dal titolo evoca fragilità, rottura, possibilità di rinascita.

L’immagine della scheggia nasce da un verso del poeta palestinese Mahmoud Darwish: «Non c’è terra su questa terra da quando il tempo attorno a me si è frammentato in scheggia su scheggia». Queste parole diventano manifesto di un anno di lavoro, come a trasformare le crepe del presente in luoghi di incontro, pensiero e comunità.

L’Opening del 4 ottobre

Tre appuntamenti per un’unica serata, tre modi di restituire al pubblico la necessità di creare tra le macerie del tempo.

Alle 19.00 Motus presenta Daemon, preludio al secondo atto del progetto su Frankenstein. La creatura prende voce nel momento in cui l’amore si converte in rabbia, e la fiamma del fuoco diventa energia trasformativa. Una performance sul “divenir cattivo”.

Alle 20.00 e 20.30 la designer ed etnologa Anastasiya Vasylyk porta Una melodia ucraina ancestrale, performance sul ricamo come linguaggio simbolico e memoria vitale, ponte tra passato e presente. Il ricamo era inteso come veicolo di prosperità e salute, nella fedeltà del legame con gli antenati.

Alle 21.00 Giovanni Onorato chiude con A.L.D.E. non ho mai voluto essere qui: un concerto-spettacolo dedicato al poeta Arduino Luca Degli Esposti, dove i suoi quaderni si trasformano in canto collettivo, testamento di poesia come unica realtà possibile. Un’idea di poesia che trae forza dall’essere impersonale.

Un unico biglietto – dai 10 ai 15 euro – permette di attraversare l’intero percorso.

Il programma fino a dicembre

La stagione prosegue con performance che intrecciano teatro, danza, letteratura e musica. Da Ave Medea di Diade (24 ottobre), alle coreografie di Cristina Kristal Rizzo e Diana Anselmo (Monumentum DA, 5–6 novembre, Gender Bender Festival), fino a Non una voce di Ultimi Fuochi Teatro (13–14 novembre).

Il 17 e 18 dicembre, Oroscopo a cura di VAN chiuderà l’anno con una notte di pratiche collettive dedicate al futuro.

Laboratori, workshop e pratiche condivise

Ma Scheggia su scheggia non si esaurisce con gli spettacoli: la stagione è un tessuto fitto di laboratori, incontri e pratiche condivise. Dai percorsi annuali – che attraversano le Metamorfosi di Ovidio con Massimiliano Briarava, la scrittura di David Foster Wallace guidata da Anna Amadori, gli allenamenti corporei di Monica Francia – fino al workshop di illustrazione con Caterina Costa legato al progetto solidale Pasto Sospeso.

Accanto al teatro e alla danza, ci sarà spazio per la musica elettronica, con i paesaggi sonori rarefatti di Lente Fantasma, e per le atmosfere intime e vibranti di Milonga Sì, dove il tango diventa rito collettivo. Ogni volta lo spazio dell’Atelier cambia pelle, trasformandosi in luogo di incontro, di relazione e di ricerca condivisa.

Dietro le quinte, Atelier Sì resta fedele alla sua vocazione di fucina creativa. Tra le residenze artistiche del progetto Artists in ResidenSì, arriveranno voci come Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, Ultimi Fuochi Teatro, Alessandra Cristiani, Menoventi, Giorgina Pi | Bluemotion, e un’artista internazionale under 30.

Nel frattempo, Ateliersi prepara il nuovo lavoro Armande sono io! ispirato a Carla Lonzi, che debutterà a dicembre al Festival dell’Eccellenza al Femminile di Genova, per poi approdare a Bologna nel febbraio 2026.

A sostenere il cammino di Ateliersì, insieme al pubblico, ci sono i media partner Emilia-Romagna Creativa, Edizioni Zero, Neu Radio e Radio Città Fujiko, oltre al riconoscimento del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna.