«La missione della Global Sumud Flotilla è di natura umanitaria, e come tale è protetta dal diritto internazionale». Nazzarena Zorzella, attivista e avvocata esperta in diritto dell’immigrazione, parla di come la missione della Global Sumud Flotilla non solo sia legittima, ma sia anche salvagurdata dalle convenzioni navali e globali sugli aiuti umanitari.
Zorzella fa parte dell’Asgi, Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, che ieri, insieme a Giuristi Democratici e Comma 2 – Lavoro e Dignità, ha pubblicato un documento dal titolo “La legalità della Global Sumud Flottilla e gli obblighi di protezione dell’Italia”. Al suo interno, il documento si pone l’obiettivo di dare «chiarezza sulle norme del diritto internazionale applicabili, e sulle responsabilità di chi quelle norme viola» e richiamare l’Italia alle proprie responsabilità di protezione.

I giuristi analizzano il diritto internazionale per valutare la missione della Global Sumud Flotilla

Mentre le imbarcazioni sono sempre più prossime a Gaza ed aumentano i potenziali rischi, i giuristi, in punta di diritto, sottolineano che «il blocco navale di Israele, illegittimo tanto quanto l’occupazione del territorio di Gaza, non può bloccare aiuti umanitari. Tuttavia, Israele è rimasta indifferente di fronte alle convenzioni del diritto marittimo e internazionale, basti pensare all’ultimatum di dodici mesi dall’Onu a Israele di ritirare le truppe da Gaza, cosa che non è avvenuta».
A suffragare questa lettura ci sono sia la pronuncia della Corte internazionale di giustizia del 19 luglio 2024, che ha ribadito come «Israele non abbia diritto alla sovranità su alcuna parte del Territorio palestinese occupato e non possa esercitarvi poteri sovrani in virtù della sua occupazione», sia la risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu del 13 settembre 2024, ha imposto ad Israele un termine massimo di 12 mesi (scaduti quindi il 13 settembre 2025) per cessare l’occupazione illecita, ribadendo il divieto per tutti gli Stati di riconoscere effetti legali all’occupazione.

Global Sumud Flotilla, «L’Italia era obbligata a intervenire con le navi»

L’Italia sta avendo un ruolo primario nella traversata della Global Sumud Flottilla, attraverso la nave inviata dal ministro della difesa Crosetto per “vigilare” le loro barche. L’avvocata cerca di chiarire l’ambiguità che questa mossa ha suscitato: «Parlare di scorta non è corretto, le navi militari sono state inviate per adempiere al dovere umanitario e costituzionale che ha l’Italia di proteggere i propri cittadini, soprattutto di fronte alle conseguenze che Israele ha minacciato. Proprio perché il blocco navale è illegittimo, lo stato italiano è obbligato a opporsi a queste azioni illegali se vuole essere coerente e conforme al diritto internazionale».
«A tutto questo – continua Zorzella – si aggiunge un ulteriore livello di obbligazione da rispettare se si pensa che l’Italia stessa ha aderito alla convenzione Onu contro il genocidio, secondo la quale deve non solo combattere, ma anche prevenire il genocidio. La protezione alla Global Sumud Flotilla rientra a tutti gli effetti nelle opere di prevenzione».

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