«Stiamo chiudendo un anno, il 2021, di ripresa economica ma, contemporaneamente, contraddistinto da forti disequilibri»: così si apre il comunicato unitario di Fiom Emilia-Romagna e Uilm Emilia-Romagna, proclamando una giornata di manifestazioni in regione, venerdì 10 dicembre. «8 ore di sciopero dei metalmeccanici in Emilia-Romagna per dare forza alle richieste Cgil-Cisl-Uil».

Il 10 dicembre lo sciopero dei metalmeccanici di Fiom e Uilm

Uno sciopero unitario nelle intenzioni ma non nelle modalità, tuttavia: se infatti organizzata dalla Fiom si svolgerà, come annunciato oggi da Samuele Lodi, segretario Fiom Emilia-Romagna, «una manifestazione a Bologna con un concentramento, con un corteo e con una chiusura che si svolgerà di fronte alla sede della RAI», Uilm ha deciso di optare per una metodologia più diffusa; come anche sottolineato dal segretario Uilm Emilia-Romagna, Daniele Valentini, verranno organizzati dei presidi in alcune città strategiche all’interno del territorio regionale, in modo tale da entrare in contatto con più realtà.

Le ragioni che hanno portato l’istituzione della giornata di sciopero e di mobilitazione sono molteplici si inseriscono nello stesso orizzonte tanto della manifestazione organizzata oggi in Piazza dell’Unità, proprio da Cigl, Cisl e Uil, quanto dalle recenti iniziative nate in risposta alla questione Saga Coffee: ad emergere sono soprattutto la necessità di politiche industriali per risolvere le crisi e gestire la transizione ambientale, digitale e tecnologica, di una legge di contrasto alle delocalizzazioni e di una estensione degli ammortizzatori sociali, anche in un progetto di contrasto della precarietà.

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L’elemento che accomuna tutte queste iniziative è l’approccio del governo nei confronti delle istanze portate avanti dai sindacati, che mantiene la linee della, come l’ha definita Lodi, «cordiale impermeabilità». Quella del 10 dicembre sarà anche un’occasione per discutere ed esporre al governo altre grandi criticità che hanno riguardato, in generale, tutto il Paese, ed evitare le “chiacchere da bar”, come Valentini ha definito, sferzante, l’incontro di due giorni fa con il Ministero. Prima fra tutte le criticità è certamente quella della prevenzione e della sicurezza sul lavoro, considerati i dati gravissimi di quest’anno, con quasi un migliaio di decessi. A questa, si affiancheranno la riduzione delle tasse a lavoratori dipendenti e pensionati e la richiesta di una riforma del sistema pensionistico, con l’obiettivo di superare la riforma Fornero.

Lotta comune e spazio diverso, dunque, ma la mobilitazione viene definita dallo stesso Lodi «quasi unitaria»: Cisl Emilia-Romagna ha infatti dichiarato che non parteciperà allo sciopero. Un’assenza che si sente ma che, ci tengono a precisare i due segretari, non rappresenta uno strappo dell’unione confederale dei sindacati: «noi abbiamo avuto a livello regionale almeno due confronti la settimana scorsa per provare a condividere una linea, -ci tiene a ricordare il segretario Fiom ER– dopodiché assolutamente in maniera legittima ciascuna delle organizzazioni prende le proprie decisioni. Noi abbiamo lavorato fino all’ultimo per mantenere il fronte unito».

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Francesco Manera