Il Museo internazionale e biblioteca della musica ha deciso di aprire le sue porte agli utenti del web che vorranno avvicinarsi alla storia della musica europea. Grazie al percorso virtuale VN 360°, realizzato dallo studio di comunicazione italo-giapponese Veronesi Namioka, è possibile svolgere una visita della mostra sita nel Palazzo Sanguinetti in Strada Maggiore 34.

Museo della musica, il tour virtuale affianca il reale

Questo spazio espositivo virtuale non vuole essere sostitutivo a quello reale. Come afferma Jenny Servino, responsabile del Museo internazionale e biblioteca della musica, l’idea è quella di «prospettare al mondo quello che c’è all’interno del museo della musica e fare in modo che ciascuno potesse fare la propria visita dal divano, ma lo scopo è che poi si alzi da questo divano e venga al museo a vedere dal vivo gli spazi».

Non solo, questa mostra permette di accedere a spazi che di persona non sarebbero agibili agli spettatori e cogliere dei dettagli che in presenza sono più difficili da vedere. Infatti, l’ottima qualità delle immagini permette di zoomare e vedere dei dettagli che necessitano una vicinanza impossibile in presenza. Quindi può essere un percorso introduttivo, ma anche esplorativo in quanto il fruitore può approfondire degli aspetti che magari durante la mostra non è riuscito ad apprezzare pienamente.

L’idea dello studio di comunicazione guidato da Silvia Veronesi e Fuyumi Namioka, e composto da uno staff di antropologi, comunicatori e esperti d’arte, che ha curato la realizzazione della mostra virtuale è stata quella di mettere al centro l’essere umano, lo spettatore, che grazie alle realtà virtuale a 360° può scegliere il punto di vista con il quale osservare il museo, infatti, a differenza delle classiche immagini unidirezionali è possibile decidere dove volgere lo sguardo.

Un altro valore aggiunto di questa mostra virtuale è la musica: si potranno sentire gli strumenti contenuti nelle teche, cosa impossibile da fare durante le visite in presenza. Gli organizzatori fanno presente che tutto ciò che è stato selezionato nel sito è in possesso nella collezione del museo.
Per fruire di questa mostra gratuita è sufficiente collegarsi al sito di Bologna musei.

Manuela Bassi

ASCOLTA LE PAROLE DI JENNY SERVINO:

Articolo precedenteIl sapore dei libri: i videoconsigli di lettura della settimana
Articolo successivoAndrea Fontana e Enrico Azzano raccontano il cinema di Satoshi Kon