Massimo Recalcati è il primo ospite del ciclo di incontri che si riapre oggi nella Scuola di Lettere e Beni culturali. Il Seminario, aperto alla cittadinanza, tenta di porsi come un momento di connessione e dialogo tra università e società.
Parte oggi con Massimo Recalcati la seconda edizione del primo seminario che un’Università italiana decide di dedicare al tema della violenza contro le donne. Fortemente voluto da Annarita Angelini e Valeria Babini, rispettivamente la coordinatrice del Corso di laurea in Filosofia e la responsabile scientifica del seminario, il corso di 30 ore (6 crediti) sarà parte integrante del piano didattico della laurea di primo livello.
Il percorso si svilupperà in 15 incontri aperti al pubblico a cui interverranno giornalisti, scrittori, giuristi, psicoanalisti, filosofi, sociologi e operatori dei centri antiviolenza. Alcuni più noti, come il famoso psicoanalista che interverrà oggi alle 15 nell’Aula III della Scuola di Lettere e Beni culturali inaugurando il ciclo di quest’anno, altri meno ma non per questo meritevoli di minore considerazione dato l’importante ruolo che svolgono nella società. Ulteriore testimonianza del grande impegno intellettuale degli ospiti è il fatto che abbiano accettato l’invito con generosità senza chiedere alcun compenso economico. Per il suo alto valore formativo e sociale l’iniziativa ha ricevuto il plauso sia della Presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini nonchè dell’ormai ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
“La cultura del rispetto e dei diritti umani deve essere parte a tutti gli effetti della formazione degli individui”, ci spiega la professoressa Valeria Babini sottolineando come l’Università non debba essere solamente un luogo di trasmissione dei saperi e di preparazione di tecnici ma soprattutto di formazione dei cittadini. Si pone dunque l’esigenza di formare i cittadini su un tema che è diventato una vera e propria emergenza sociale, un fenomeno grave ma poco denunciato che nel nostro Paese continua vergognosamente a riempire gli spazi di cronoca nera. La scelta di aprire al pubblico il ciclo di incontri nasce dalla volontà di unire università e città, i giovani con il resto dei cittadini a testimonianza di come la violenza contro le donne riguardi la cittadinanza nella sua interezza e di come questa unità sia la sola in grado di scardinare il fenomeno alla radice. Un’occasione unica ed eccezionale a cui prenderanno parte persone di tutte le età, anche molti non bolognesi, e che dovrà rafforzare non solo l’impegno degli studenti ma anche la convinzione di tutti che il problema esiste, dilaga ogni giorno e che deve essere affrontato insieme e presto.
Alice Benatti