Noi li definiremmo il nuovo fenomeno rock dell’anno. Ma non siamo gli unici dopotutto! Dopo l’uscita dell’album d’esordio omonimo i Dunk continuano a mietere live e vittime (musicali s’intende). Ci siamo fatti raccontare da Ettore com’è stato questo nuovo viaggio, accompagnati da un amico: Riccardo Tesio.
Il Disco d’esordio dei Dunk
DUNK +, forse lo potremmo chiamare così il mini tour che in questi giorni sta toccando diverse città italiane. E, evviva evviva, anche Bologna. Un nuovo viaggio di alcune tappe per un album che da inizio anno ha letteralmente spopolato. Dunk, uscito il 12 gennaio per Woodworm, è stato accolto da critica e pubblico con un clamore giustificato dai tratti che lo contraddistinguono: intensità, stratificazione, profondità.
Aggettivi che sul palco i Dunk continuano a mantenere vivi, come tutte le sensazioni che possiamo recepire in analogico. Lo possiamo garantire, che vi aspetta uno spettacolare live, motivato dal fatto forse che porta con se anche tutto il background dei musicisti: i fratelli Giuradei e degli altri componenti: Carmelo Pipitone dei Marta sui Tubi e O.R.K., Luca Ferrari dei Verdena. Per questo viaggio breve e intenso c’è poi un nuovo elemento. Ecco il + di cui vi parlavamo in apertura: Riccardo Tesio, indimenticabile come sempre, inconfondibile chitarra dei Marlene Kuntz. E proprio con lui arriva anche un nuovo pezzo, L’originale.
Psssst, lo sapete che assieme ad un secondo inedito saranno contenuti nel 7″ in lavorazione in queste settimane, un lavoro che tradisce un continuo fermento da parte degli inarrestabili Dunk.
Di questo e tanto altro abbiamo parlato nell’intervista alla band, nell’attesa della data bolognese al Covo Club giovedì 8 novembre, penultima prima di quella alla Latteria Molloy, la sera successiva. Con l’irresistibile aplomb lombardo di Ettore abbiamo scoperto che la ragione vitale della band è mantenere una rotta. Dopo tanti anni di palchi, di live, di sale prova la ricerca è continua e punta ad una solo, piccola grande cosa: la magia che si può (ri)trovare facendo musica. Ecco, era questo l’ingrediente segreto di Dunk! E forse anche quello che li ha accompagnati in questo bello, bellissimo viaggio iniziato a gennaio e ancora in corso. Ma vi raccontiamo anche di questo!
ASCOLTA L’INTERVISTA AI DUNK: