È in via Saffi 22 che l’inondazione delle scorse settimane ha causato i danni peggiori. Anche da una breve ricerca su Google si può facilmente intuire che qualcosa sia andato storto al negozio M&J Beauty Nails. E infatti basta recarsi sul posto per capire il perché. Vetri rotti, macerie ovunque, la serranda completamente distrutta come anche il pavimento che, a causa dell’allagamento delle scorse settimane, ha ceduto su sé stesso.

La preoccupazione di via Saffi dopo i due allagamenti

Eppure se è vero che questa è la situazione più drammatica, è vero anche che il clima di instabilità si percepisce già appena scesi dalla fermata di Sesto V. Infatti, guardando con attenzione, non si può che notare alcune stranezze. In primis l’ammasso di sacchi di sabbia lungo tutti i porticati di Via Saffi; ma anche il fango che i commercianti e le commercianti disperatamente cercano di pulire davanti al loro esercizio; infatti è soprattutto tra un negozio e l’altro, nelle piccole traverse sotto i portici, che si può notare la quantità di fango che la pioggia ha trascinato con sé nei giorni scorsi.

Ma neanche gli altri esercizi commerciali e le case lungo la via sono stati risparmiati dall’inondazione. In particolare i danni peggiori si sono registrati per i proprietari e le proprietarie non solo di negozi ma anche di cantine. È il caso di Fabiola, che gestisce una boutique di alta moda. «Io ho la cantina allagata che è completamente inaccessibile» lamenta Fabiola, soprattutto perché è li che tiene tutte le buste con i vestiti da vendere. La maggior parte, infatti «sono irrecuperabili» continua la commerciante, che denuncia «più di quindicimila euro di danni tra vestiti e buste». La proprietà non ha saputo aiutarla, ma neanche «la Bonifica che scarica la responsabilità sul Comune che a sua volta la scarica su Hera». «È tutto sulle nostre spalle; avevano detto che avrebbero pulito ma non sono riusciti a fare neanche quello, quindi dobbiamo arrangiarci».

E questa è la stessa situazione che tante altre persone vivono in via Saffi. Per esempio Filippo, che ha una concessionaria al numero 34, lamenta un «disagio importante soprattutto per i danni causati dall’acqua». Anche Filippo, infatti, possiede una cantina che «si è completamente allagata mentre il punto vendita è stato ricoperto dal fango e per circa una settimana abbiamo avuto il deserto in negozio». «Non c’era modo di raggiungerci e parcheggiare nelle zone limitrofe a causa del traffico davvero incredibile». Per fortuna le moto esposte in negozio non hanno subito nessun danno, ma solo grazie alla precauzione di Filippo e gli altri colleghi che, dopo la prima inondazione, hanno deciso di spostarle.

Tutte le persone che abbiamo sentito, inoltre, ritengono che la seconda inondazione sia stata decisamente peggiore della prima. Per esempio la propietaria del bar Lunik in via Saffi 16, Sally, ci ha spiegato che lo scorso venerdì pomeriggio «all’improvviso, nel giro di 10 minuti è esondato dal pavimento del negozio il torrente Ravone e ha inondato tutta Saffi, tutta la zona della preferenziale e nel giro di 10 minuti si sono allagati tutti i portici». E a confermare questa ricostruzione è anche Filippo. «La seconda inondazione è stata assolutamente peggiore della prima. La prima volta almeno l’evento è stato più graduale; mentre venerdì c’è stata una vera e propria bomba d’acqua che in pochi minuti ha allagato tutta la via». Inoltre secondo Fabiola a peggiorare la situazione è stata anche la maggior quantità di arbusti, detriti e cemento che l’acqua si è portata con sè.

Eppure a innervosire gli abitanti e le commercianti di Via Saffi è anche un altro elemento. Secondo Fabiola, infatti, «è stato un incubo perché era tutto prevedibile; Il negozio dilaniato dall’acqua doveva essere riparato immediatamente perché l’acqua è uscita da lì. Il sindaco Lepore ci ha detto di lavorare da casa e questo è stato l’unico aiuto». Inoltre secondo Paola che vive in una traversa di Via Saffi e Lidia, che invece ha un ufficio proprio sulla via allagata, «il sindaco deve darsi un po’ da fare. Invece di pensare agli allagamenti e a mettere a posto le strade pensa al Tram, che non è essenziale. La gente è più preoccupata per la propria vita e che non gli venga giù il palazzo».

La preoccupazione per le prossime ore è tangibile, vista la nuova allerta e le previsioni meteo che, tra le giornate di martedì e mercoledì, prevedono tra i 100 e i 200 millimetri di precipitazioni.
Nel frattempo via Saffi si prepara come può, con sacchi di sabbia davanti agli ingressi nella speranza che bastino a scongiurare l’avanzata dell’acqua.

Sofia Centioni

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