Dopo lo sciopero generale dello scorso 17 novembre, che coinvolgeva i comparti del pubblico impiego, dell’istruzione e dei trasporti, questa volta saranno i lavoratori privati dell’Emilia-Romagna e delle regioni del nord Italia a protestare. Lo sciopero prevede un fermo di otto ore nei settori privati, quindi per l’intera giornata lavorativa. L’iniziativa è promossa da Cgil e UIL.
Le ragioni dello sciopero rimangono le stesse della settimana scorsa: la questione dei salari e la riforma fiscale.

Sciopero generale, le tensioni col governo continuano

Persistono le tensioni fra governo e unioni dei lavoratori, spiegano i sindacati. «Questo governo non dà una sola risposta ai problemi urgenti di questo paese, che sono l’emergenza redditi, la precarietà e la necessità di garantire a tutti diritti pubblici universali di qualità. A chi reagisce, a chi protesta rispondono limitando il diritto di sciopero perché non hanno la capacità di ascoltare» ha detto ai nostri microfoni Massimo Bussandri, segretario generale della CGIL Emilia Romagna.

Marcello Borghetti, segretario della UIL Emilia-Romagna, ha aggiunto: «Protestiamo contro una legge di bilancio insoddisfacente, che non affronta il tema dei salari, della sanità, della scuola e dei morti sul lavoro». Rispondendo alle accuse di populismo sindacale, Borghetti ha dichiarato: «Se le accuse provengono dai cittadini che subiscono lo sciopero, meritano rispetto. Tuttavia, lo sciopero li coinvolge anche. Ci impegniamo a raggiungerli meglio. Quando le accuse provengono dalla politica invece, sono attacchi strumentali che lasciano il tempo che trovano e che fanno sorridere, considerato da dove arrivano».

La manifestazione, per quanto riguarda Bologna, inizierà alle 9:00 in piazza XX settembre, con il corteo che passerà per via Indipendenza, il portico del Pavaglione, via Farini per infine concludersi in piazza Santo Stefano. Le sigle sindacali hanno specificato poi come in tutte le piazze della protesta sarà letto un comunicato congiunto di CGIL e UIL contro la piaga dei femminicidi e della violenza di genere. A seguito della lettura ci sarà minuto di silenzio. Brussardi ha dichiarato: «Si era pensato a un minuto di rumore, ma il silenzio è stato ritenuto più efficace considerato che la piazza sarà già rumorosa».

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