In un mondo perfetto le giovani generazioni non dovrebbero chiedersi se, come i loro padri e madri prima di loro, avranno la possibilità di vivere dignitosamente o anche solo realizzare qualche loro aspirazione. Non dovrebbero lottare con persone di sessant’anni per un posto di lavoro. Ma, siccome non siamo come i Candido di Voltaire, sappiamo anche che la realtà è molto diversa.

Sinistra italiana propone una tassa patrimoniale a favore dei giovani

E su questo ci sarebbe molto da fare, per questo è interessante la proposta di legge di iniziativa popolare – quindi tramite la raccolta di almeno 50.000 firme da presentare alla Corte di Cassazione – “Next generation tax”, promossa da Sinistra Italiana.
La riforma prevederebbe un’aliquota progressiva che incide sul patrimonio netto delle persone fisiche che supera il mezzo milione di euro. Il ricavo annuale sarebbe di dieci miliardi l’anno da destinare ai giovani.

«Si inciderebbe sul 10% della popolazione e in modo significativo sul 5% – spiega Nicola Fratoianni segretario nazionale di Sinistra Italiana – Il restante 90% del Paese ne avrebbe, invece, un doppio guadagno: da un parte si pagherebbero meno tasse (come l’Imu sulla seconda casa e l’imposta di bollo), dall’altra si ricaverebbero 10 miliardi di euro da investire in istruzione gratuita, asili nido, università, accesso alla cultura e alla mobilità».
L’aliquota andrebbe a toccare solo i patrimoni netti delle persone fisiche e partirebbe dallo 0,2% su un imponibile di mezzo milione di euro, per poi aumentare in modo progressivo fino ad arrivare al 2% per i patrimoni sopra i 50 milioni di euro.

Ma chi sono i giovani che potrebbero essere definiti come “beneficiari” di questo piccolo tesoretto ricavato dalla Next generation tax? Come mettere l’asticella tra chi è giovane e chi lo è meno? Come definire chi fa parte della nuova generazione e chi no?
«Quando parliamo di giovani mi riferisco alle ragazze e ai ragazzi che hanno un’età compresa tra l’asilo e l’università», spiega Fratoianni.

«Vogliamo realizzare una cosa che a me sembra semplice ma necessaria: ovvero riformare il sistema di tassazione patrimoniale del Paese per renderlo davvero progressivo.
Oggi esistono delle imposte patrimoniali, come l’Imu sulla seconda casa, ma non sono eque e non sono progressive e creano ulteriori disuguaglianze. Noi chiediamo di fare una riforma in modo che chi ha tantissimi dia qualcosa in più», conclude il segretario nazionale di Sinistra Italiana.

Medea Calzana

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