L’assalto neofascista alla Cgil, a margine della manifestazione contro il Green Pass di sabato scorso a Roma, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Per questa ragione Valentina Cuppi, presidente nazionale del Pd e sindaca della città-martire di Marzabotto, ha deciso di aprire una volta per tutte il tema della messa al bando dei partiti neofascisti in Italia. Per farlo ha lanciato una petizione su Change.org in cui chiede lo scioglimento di Forza Nuova, CasaPound e di altri gruppi neofascisti attivi nel nostro Paese.

La petizione per sciogliere i gruppi neofascisti

Sciogliere i partiti fascisti, adesso!” è il titolo della petizione lanciata da Cuppi, che già nelle prime righe di presentazione è molto chiara: «I fatti di Roma sono solamente l’ultima goccia. È ore di dire basta alla violenza squadrista e fascista. Un basta definitivo. È ora, come già richiesto dall’ANPI nell’appello “Mai più fascismi”, di sciogliere Forza Nuova, CasaPound, Lealtà Azione, Fiamma Tricolore e tutti i partiti e movimenti che si rifanno alle idee e alle pratiche del fascismo. È ora di sostenere le iniziative parlamentari finalizzate a bandire le organizzazioni neofasciste di estrema destra. È ora, insomma, di fare semplicemente questo: di applicare la Costituzione e la legge contro chi dalla legge è fuori da sempre».

Lo squadrismo dei neofascisti italiani non è una novità. Da tempo il portale antagonista Ecn.org effettua una mappatura delle aggressioni, delle violenze e degli attacchi di esponenti dell’estrema destra in tutta Italia. Si tratta di centinaia di episodi che hanno una matrice razziale o politica e che sono state censite non solo a livello geografico, ma anche sulla base dell’appartenenza degli aggressori a questa o quella formazione neofascista.

«Questa volta occorre davvero dire basta – ribadisce ai nostri microfoni Cuppi – In queste ore stiamo presentando una mozione al Senato e anche alla Camera con primo firmatario Emanuele Fiano, per chiedere che venga avviato l’iter per lo scioglimento di queste organizzazioni con un decreto del governo».
Il divieto della ricostituzione del partito fascista è disciplinato dalla legge Scelba che dà attuazione alla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione. L’iter per lo scioglimento di organizzazioni neofasciste non è in mano solo alla magistratura, ma può passare anche per il parere del Consiglio dei Ministri.

«Auspico che tutte le forze democratiche che hanno condannato la violenza di sabato mostrino la volontà di arrivare allo scioglimento delle varie forme di organizzazione neofascista e neonazista», aggiunge Cuppi, per cui servirebbe un segnale unanime dai partiti.
I partiti della destra istituzionale, però, stanno già tirando il freno a mano su questa ipotesi.

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