Il 24 febbraio prossimo sarà passato un anno dall’invasione dell’esercito russo che ha dato il via alla guerra in Ucraina. Un conflitto che al momento non sembra offrire spiragli per un accordo di pace, ma nemmeno un negoziato che porti in quella direzione.
Dopo un anno di mobilitazioni contro la guerra, i pacifisti riuniti nella rete Europe for Peace, che in Italia è incarnata dalla Rete Italiana Pace e Disarmo, si preparano a nuove manifestazioni per chiedere la fine del conflitto. In particolare, dalla sera del 23 febbraio andrà in scena una edizione straordinaria della Marcia per la Pace Perugia-Assisi, in versione notturna.

Nell’anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina arriva la Marcia per la Pace notturna

A un anno dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina torna, in versione straordinaria, la Marcia per la Pace notturna da Perugia ad Assisi, che prenderà il via la sera di giovedì 23 febbraio.
«Come l’anno scorso, sia a ottobre che a luglio, abbiamo deciso, come coalizione Europe for Peace, di chiedere una mobilitazione territoriale, questa volta oltre che in Italia anche in Europa, per far in modo che ci fosse un segno di pace in ogni luogo», spiega ai nostri microfoni Francesco Vignarca, portavoce della Rete Italiana Pace e Disarmo. Le mobilitazioni si apriranno con la marcia notturna e culmineranno simbolicamente in una fiaccolata, che si terrà a Roma nel pomeriggio di sabato 25 febbraio.

Le manifestazioni si inseriscono tra le richieste di pace – già condivise nello scorso novembre in occasione della grande manifestazione di Roma che mobilitò più di 100.000 pacifisti, che rimarcano la volontà di «esplicitare come sia necessario trovare strade che portino a una pace vera e che non si aggancino alle armi, quasi come se fossero un mezzo che porta al miracolo – osserva Vignarca – Sappiamo benissimo che le armi portano solo a un’escalation del conflitto e chi ne paga le conseguenze sono sempre le comunità e i civili». In altre parole, c’è bisogno di far vincere la pace, di ripristinare il diritto violato e di garantire la sicurezza condivisa.

«La strada per la pace è una strada di ricostruzione del tessuto sociale che toglie il dominio a chi dalla guerra trae vantaggio, chi dalla guerra trae il suo potere, le sue richiste, il suo guadagno», rimarca il portavoce della rete pacifista, ricordando anche la frase di Aldo Capitini, fondatore del movimento non violento: «Dobbiamo dire no alla guerra ed essere duri come pietre».
C’è dunque bisogno di energia e di investire risorse anche, e soprattutto, per cercare di dare il via a un negoziato politico che, altrimenti, non inizierebbe mai a prendere forma. Per questi motivi è importante promuovere Marce di Pace, Presidi e sit-in di fronte alle istutizioni come quelli che avranno luogo nei prossimi 24-25-26 febbraio in tantissime città italiane.

ASCOLTA L’INTERVISTA A FRANCESCO VIGNARCA:

Francesca Ferrara