Mina Welby lancia dalla nostra città l’idea di una legge di iniziativa popolare sull’eutanasia e il testamento biologico. Occorrono 50mila firme.

Non si sa ancora quanto rimarrà in carica il nuovo Parlamento, ma di sicuro avrà molto lavoro da fare per esaminare le proposte che provengono dalla società civile.

Giusto ieri è stato dato il via alla campagna “3 leggi“, che propone nuove misure in materia di carcere, droghe e tortura e che a Bologna, nel primo giorno di raccolta firme, ha registrato un boom di adesioni.
Sempre ieri dalla nostra città è partita anche la proposta di una legge di iniziativa popolare sul tema del fine vita, eutanasia e testamento biologico in primis. L’idea è stata avanzata da Mina Welby, moglie di Piergiorgio, durante un incontro alle Scuderie.

“Una legge che serve anche a chi vuole prolungare la propria vita – spiega Welby – perché una volta per tutte i cittadini si possono esprimere liberamente quando sono ancora coscienti”.
Le proposte di legge, portate avanti ufficialmente dall’associazione “Luca Coscioni“, vogliono soprattutto colmare un vuoto legislativo e sciogliere le ambiguità e le distorsioni intepretative che si sono registrate in Italia ad esempio nel caso di Piergiorgio Welby o di Eluana Englaro.
“La legge dovrebbe essere breve, semplice, con termini molto precisi e parole chiare – osserva Mina Welby – e che non riguardi solo il testamento biologico, ma anche l’eutanasia”.

I tre punti della proposta. Il primo punto della proposta di legge chiede che il paziente, cosciente e senziente, possa chiedere di ridurre o sospendere alcune terapie come nutrizione, respirazione artificiale o altre terapie salavavita.

Il secondo punto riguarda il testamento biologico, ovvero la possibilità di esplicitare anticipatamente la propria volontà riguardo alle cure in caso di malattia che li renda incapaci di intendere e di volere e, soprattutto, che queste volontà vengano rispettate dai medici curanti.

Il terzo punto riguarda la liceità dell’eutanasia. In casi di malattie gravissime e inguardibili, la legge propone che il paziente possa chiedere la fine della propria vita.

La proposta di legge di iniziativa popolare sarà sottoscrivibile fino al 14 settembre.

Se nel proprio Comune non c’è ancora la possibilità di firmare, l’associazione Luca Coscioni chiede ai cittadini di sollecitare la propria amministrazione ad attivarsi.