Composta a partire dal 1912 e terminata il 18 novembre 1914, quando la grande guerra era già cominciata (anche se la Romania entrerà nel conflitto nella seconda metà del ’16), la sinfonia n.2 (delle 3 completate, alle quali andrebbero aggiunte una quarta ed una quinta lasciate incompiute e terminate in epoca più recente da altra mano, non trascurando inoltre 4 sinfonie giovanili, cosiddette di “studio”, che porterebbero il totale quindi a 9) in la magg., op.17 di George Enescu (trasmessa nella puntata di giovedì 24 novembre), ebbe un’unica esecuzione pubblica, vivente l’autore, il 15 (secondo il vecchio calendario, il 29 secondo il nuovo) marzo 1915, alla Sala dell’Ateneo Romano di Bucarest.
Analogamente a quanto gli accadrà con la successiva, l’autore, perennemente insoddisfatto, la ritirò, ripromettendosi di revisionarla profondamente, cosa poi mai avvenuta, tant’è che venne pubblicata postuma nel ’65. In effetti, la critica dell’epoca ebbe serie difficoltà nel classificare questo lavoro, definendolo, di volta in volta, impressionistico, futuristico o strano. Opera estremamente complessa e caleidoscopica nei suoi 3 movimenti, in un linguaggio ancora chiaramente debitore di Liszt, Wagner, Scriabin e Richard Strauss, pur con evidenti tratti originali, è proprio nel movimento finale, dall’incedere inizialmente marziale e dai toni via via più drammatici e battaglieri, a rivelarsi come perfetto specchio dei tempi particolarmente cupi di quel tristissimo periodo.
Registrata nello stesso luogo della prima assoluta, dal 22 al 24 giugno ’94, è l’interpretazione proposta, realizzata dall’Orchestra Filarmonica di Bucarest “George Enescu” diretta da Cristian Mandeal, uscita in disco nel ’96 per l’etichetta Arte Nova Classics.
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—- Gabriele Evangelista —-