Composta a partire dal capodanno del 1988 e terminata circa 10 mesi e mezzo dopo, la sinfonia n.10 di Robert Simpson (1921-1997), penultima della serie di 11 sinfonie create da questo compositore britannico assai poco conosciuto anche in patria, è anche la più estesa di tutte, con i suoi quasi 55 minuti complessivi.

Bruckneriana nell’eloquio, anche se armonicamente assai più aspra ed inquieta, pur con echi beethoveniani ed hindemithiani, strutturata nei canonici 4 movimenti, richiede una grande orchestra con ottoni e legni a 3 oltre agli archi, ma nessuna arpa nè strumenti a percussione, eccettuati un paio di timpanisti (i due gruppi di timpani che talvolta si contrappongono drammaticamente, sembrerebbero avere a modello la quarta sinfonia del danese Carl Nielsen, detta “L’inestinguibile”, composta fra il 1914 ed il 1916, che presenta una caratteristica assai simile).

Autore di musica sinfonica, da camera e strumentale (singolarmente, in nessuno dei suoi lavori è presente la voce umana), Simpson è stato anche scrittore di libri d’argomento musicale (pur se non gradiva d’essere etichettato come musicologo), oltre che, in un paio d’occasioni, aver fatto persino il produttore discografico per due dischi comprendenti musiche del suo collega ed amico Havergal Brian (1876-1972) al quale lo stesso Simpson aveva già dedicato la sua sinfonia n.3, un pazzoide visionario originalissimo e sottostimato, possibile oggetto d’una prossima puntata della presente trasmissione.

La sinfonia n.10 di Robert Simpson, in onda alla mezzanotte di giovedì 23 dicembre, viene proposta nell’esecuzione della Royal Liverpool Philarmonic Orchestra diretta dal dedicatario Vernon Handley, registrata alla Philarmonic Hall il 4 e 5 febbraio 1991, facente parte d’una integrale sinfonica realizzata per la Hyperion.

“Un tocco di classico” va in onda ogni giovedì alle ore 24 su Radio Città Fujiko in streaming ed in fm 103.1 mhz.

—- Gabriele Evangelista —-