Anche colui che viene ritenuto il più importante sinfonista della prima metà del ‘900, diede, come altri suoi illlustri colleghi, un importante contributo al cinema britannico di propaganda del periodo bellico, siglando delle colonne sonore rimaste nella storia. Tutto questo nella prossima puntata di Un Tocco di Classico, giovedì 7 giugno ore 19:00!
di Gabriele Evangelista
Ralph Vaughan Williams (1872-1958), autore, tra le altre cose, appunto, di 9 sinfonie (la 7^ delle quali, “Antartica”, derivata proprio dalle musiche per un film, precisamente “Scott of the Antarctic” del ’48, uscito anche in Italia col titolo “La tragedia del Capitano Scott”), fra i grandi compositori, assieme a Sir Edward Elgar, che contribuirono alla “nuova rinascenza” della musica colta britannica, fra la seconda metà dell’800 e gli inizi del ‘900, influenzato sia dal folclore autoctono, dagli antichi compositori rinascimentali come Thomas Tallis, come dall’impressionismo francese, da Ravel, da Shostakovich, lasciò perentoria traccia di sè anche in una decina di produzioni cinematografiche, oltrechè una televisiva.
Durante il secondo conflitto mondiale, anche l’industria cinematografica inglese, naturalmente, fu intensamente coinvolta nella campagna patriottica a sostegno dello sforzo bellico intrapreso dalla nazione, concretizzatosi in una serie di produzioni che coinvolgevano tutti gli artisti di punta del periodo (fra i compositori, oltre a Vaughan-Williams, Sir William Walton, Alan Rawsthorne, Benjamin Frankel, Constant Lambert, Arnold Bax e John Ireland), con esiti complessivi che sovente travalicavano gli scopi iniziali. Quello però che distingueva Vaughan-Williams dagli altri suoi colleghi era il fatto di considerare la musica da film, sullo stesso piano di dignità degli altri generi musicali e non certo qualcosa d’effimero, nè tantomeno di rango inferiore, contrariamente al pensiero della stragrande maggioranza dei musicisti di professione.
Nella presente puntata, verranno fatte ascoltare un paio di suites da concerto, tratte dalle musiche composte per altrettante produzioni del genere, i cosiddetti film di guerra. La prima, in ordine di presentazione, è tratta da “The Story of a Flemish Farm” (“La Storia di una Fattoria delle Fiandre”, Leicester Square Theatre, 12 agosto 1943). La trama del film, basata su un fatto vero, è incentrata su un paio di uomini che, durante l’invasione nazista del Belgio, avvenuta durante la 2^ settimana di maggio del ’40, fuggono attraverso la Francia, per raggiungere l’Inghilterra. Appena un attimo prima di venire ucciso, uno dei due, fa in tempo a comunicare che, la bandiera dello squadrone d’appartenenza dell’Aeronautica Belga, è nascosta nella sua fattoria. Viene successivamente formato un gruppo di uomini, col preciso scopo di recuperarla, portandola in Inghilterra. Tallonati dal nemico, l’ufficiale maggiore al comando, decide di sacrificarsi, affinchè gli altri conducano a termine la missione. La prima assoluta di questa suite da concerto, diretta dall’autore, si ebbe il 31 luglio del 1945 alla Royal Albert Hall di Londra, nell’ambito di quella che è attualmente la stagione dei “Proms”.
Dopo il consueto intervallo pubblicitario, seguirà la suite tratta da “Coastal Command” (“Comando Costiero”, Plaza di Londra, 16 ottobre 1942), film diretto da J. B. Holmes, dal taglio documentaristico che, in ossequio agli esperimenti condotti anteguerra, usa gente comune anzichè attori professionisti nell’interpretazione dei vari personaggi, con un risultato complessivo sorprendentemente valido, nonostante qualche momentaneo impaccio in un paio di prestazioni. Fra gli altri notevoli pregi del film, ambientato in una vasta area compresa tra l’Artico, la costa dell’Africa Settentrionale, il Baltico e gran parte dell’Oceano Atlantico, oltre alla fotografia in b/n ed alle sequenze aeree, naturalmente, la musica di Vaughan-Williams, interpretata per l’occasione dalla Royal Air Force Orchestra diretta da Muir Mathieson, che ne estrasse una suite da concerto in 7 movimenti, trasmessa dalla radio nel ’42 e velocemente dimenticata. Christopher Palmer l’ha ricostruita, aggiungendovi un 8° movimento, “U-Boat Alert”, relativo alla sequenza iniziale in cui il sommergibile tedesco viene avvistato e successivamente affondato, da un convoglio di idrovolanti quadrimotori Sunderland, durante il pattugliamento nell’Oceano Atlantico, nei pressi della località di Port Ferry Bay, nelle Isole Ebridi.
Postludio: “Quanto ingiustamente poco conosciuti ed apprezzati, a parte alcune eccezioni (Elgar, Britten e poco altro, ed anche qui, fino a un certo punto), i compositori britannici, dalle nostre parti, ma questo, ahimè, è un tormentone fin troppo ricorrente, ennesimo segno del provincialismo culturale nostrano, in cui beatamente sempre più ci crogioliamo! Già mi immagino i potenziali commenti “sull’eccessiva britannicità” di questa musica, ma lasciamo perdere! Troppe orecchie foderate di prosciutto (non di Parma, però!), in giro…”
– Gabriele Evangelista –