Così parlò il nostro uomo nel 1972: “Fui abbastanza fortunato da iniziare la mia carriera con un film come “Quarto potere”. E’ stata una corsa a perdifiato fin d’allora!”. E questo per un compositore che diverrà in seguito celeberrimo per il suo noto sodalizio con Alfred Hitchcock e che chiuderà la sua parabola, nel ’75, con registi come Brian De Palma e Martin Scorsese.
Bernard Herrmann (1911-1975), a proposito della partitura composta per “Citizen Kane” (’41) di Orson Welles, sempre nel 1972, dichiarò: “Decisi che avrei usato la vecchia forma musicale del motivo conduttore… Le prime battute iniziali che composi, sono una serie di alcune note che dominano l’intero film, non importa quel che accade. Nella mia mente, era una sorta di variante d’un antico inno, il ‘Dies Irae” e sembrò suggerirmi quale fosse il soggetto del film, ovvero che tutto è vanità.” E ancora: “Banalmente, dal punto di vista musicale, il preludio ti svela su cosa è incentrato l’intero film.” Per quel che riguarda la famosa sequenza musicale della pellicola, ovvero quando la seconda moglie di Kane, l’aspirante soprano Susan Alexander, canta in concerto un’aria da un’opera immaginaria, la “Salammbò”, in cui Herrmann si rifece al modello dell’opera francese, usando come testo alcuni versi dal 2° atto di “Fedra” di Jean Racine, così ce ne riferisce il medesimo: “Perciò stabilii semplicemente che quest’aria fosse in una chiave acuta, molto difficoltosa per un soprano drammatico. E trovammo una ragazza molto giovane (Jean Forward) che era perfettamente in grado di farla, ed era un vero soprano lirico leggero, che cantava in una chiave di almeno un terzo troppo acuta per lei, sì da ottenere l’effetto desiderato. Se avessimo ingaggiato una pessima cantante, la scena non sarebbe stata possibile e se ne avessimo presa una in grado di cantarla realmente, si sarebbe esaltata troppo. Per cui, l’intera scena non avrebbe avuto senso.”
Il film, girato prevalentemente fra giugno e settembre del ’40, ritenuto (forse) il più grande film di tutti i tempi, sì conquistò ben più di un’Oscar, ma la colonna sonora, registrata fra il dicembre ’40 e gennaio ’41, ottenne soltanto una nomination. Welles ed Herrmann si conoscevano già dal ’34, avendo lavorato in radio in più di un’occasione, ricordati soprattutto per quella famosa trasmissione basata su “La guerra dei mondi” di Herberth George Wells, la cui aura leggendaria ne amplificò a dismisura l’effettivo impatto che ebbe sul pubblico dell’epoca.
Postludio: “Nonostante un’esordio così promettente, fra il ’40 ed il ’47, furono in totale soltanto 7 le colonne sonore affidate ad Herrmann. Poi più nulla fino al ’51. Nel frattempo però si era dedicato alla direzione d’orchestra ed alla composizione della sua unica opera per il teatro, “Wuthering heights” (“Cime tempestose”, ’43-’51), che inciderà, a proprie spese, nel ’66, non riuscendo mai a vederla rappresentata in vita!
Gabriele Evangelista