L’urgenza emotiva che caratterizza la musica dell’ebreo ginevrino naturalizzato statunitense, Ernest Bloch (1880-1959), è presente in maniera bruciante pure nel lavoro proposto nella puntata di giovedì 29 dicembre, “America”, rapsodia epica in 3 parti per orchestra, con coro finale, concepita come un tributo al paese nel quale era emigrato nel 1916 e composta fra il ’25 ed il ’26.

“Questa sinfonia è stata concepita come atto d’amore verso questo paese, in ossequio al suo passato, fiducioso nel suo futuro. E’ dedicata alla memoria di Abramo Lincoln e Walt Whitman, i cui ideali hanno sovrinteso alla sua ispirazione”, così si espresse al riguardo il compositore. Suddivisa come già detto in 3 parti, prende spunto dalla storia degli Stati Uniti, con riferimento al 1620 (La Terra – Gli Indiani – ‘Inghilterra’ – Il Mayflower – L’approdo dei Pellegrini), al periodo compreso fra il 1861 ed il 1865 (Ore di Gioia – Ore di Dolore), per giungere fino al 1926 (Il Presente – Il Futuro, ‘Inno’), l’anno in cui ne venne terminata la stesura. Partitura retorica e possente, che vinse all’unanimità nel ’27 un premio di composizione dell’ordine di 3000 $, sbaragliando ben 91 concorrenti, ebbe una prima assoluta a dir poco trionfale il 21 dicembre ’28, venendo eseguita simultaneamente in ben 5 città: New York, Chicago, Boston, San Francisco e Filadelfia (qui sotto la direzione di Leopold Stokovski).

Certo, considerando gli oscuri tempi attuali, il suo ingenuo utopismo fideistico di fondo, può apparire come una nota stonata, oltre che parecchio datato, eppure, nonostante ciò, riesce ugualmente a coinvolgere ed a commuovere persino, perlomeno è ciò che è accaduto ad un vecchio arnese in disarmo quale il sottoscritto! Non nego che la prima volta che sono giunto, durante l’ascolto, al momento dell’ingresso del coro finale, qualche lacrimuccia sia sgorgata dal mio volto, cosa ci volete fare, sarà proprio la vecchiaia (o l’arteriosclerosi, il che è praticamente l’identica cosa)!

Sia quel che sia, l’edizione proposta, registrata nell’aprile del ’60 alla Manhattan Center Ballroom di New York, con The American Concert Choir (maestra del coro: Margaret Hillis) e The Symphony of the Air (ovvero la ex NBC Symphony Orchestra creata a suo tempo per Arturo Toscanini), diretti proprio da Leopold Stokovski, uscita in disco per la Vanguard Classics nello stesso anno, ristampata in cd nel ’91 sempre per la Vanguard e riedita nuovamente in cd nel 2008 per la Musical Heritage Society, è di livello a dir poco stratosferico, anche per quello che riguarda la ripresa sonora!

“Un tocco di classico” va in onda ogni giovedì alle ore 24, su Radio Città Fujiko, in streaming ed in fm 103.1 mhz.

—- Gabriele Evangelista —-