Tanti compositori del secolo scorso, si sono voluti, in varia misura, confrontare con il sommo teutonico, ossia con la prima delle 3 B (le altre 2 sarebbero Beethoven e Brahms): Igor Stravinski, Arnold Schoenberg, Anton von Webern, Arthur Honegger, Sir Edward Elgar, Ottorino Respighi, Max Reger, Dimitri Shostakovich, Leopold Stokovski, ecc. Fra di essi figura pure l’ucraino Igor Markevitch, il quale, fra il 1949 ed il ’50, si volle confrontare con una delle opere più complesse ed enigmatiche mai create dal sommo cantore, ossia “L’offerta Musicale” BWV 1079, di Johann Sebastian Bach (1685-1750), realizzandone una particolarissima versione per 3 gruppi orchestrali e quartetto di solisti (violino, violoncello, flauto traverso di legno e clavicembalo), oggetto della puntata in onda giovedì 19 gennaio.
Il modo di trattare questo importante lavoro da parte di Markevitch è, soprattutto considerando l’epoca della sua realizzazione, in cui la questione filologica relativa alla corretta prassi esecutiva della musica barocca era sì e no agli albori, complessivamente sobrio, efficace e rispettoso delle peculiarità dello stile bachiano, pur con guizzi d’originalità, ed esente comunque da strascichi ed appesantimenti tardoromantici ed effettismi sia pur piacevoli, rilevabili in altre rivisitazioni bachiane da parte di alcuni suoi illustri colleghi musicisti a lui contemporanei. Più temerario di Webern che si era limitato ad orchestrare il solo “Ricercare a 6 voci”, ovvero la sola parte finale del lavoro, Markevitch dona all’intera composizione bachiana, una coesione sinfonica unica nel suo genere (anche se la terza sezione, delle 4 complessive, “Sonata”, è l’unica a riprendere l’organico cameristico originale prescritto da Bach, salvo qualche interpolazione degli archi dell’orchestra voluta da Markevitch, inoltre tenendo conto del fatto che, per le restanti sezioni, non viene specificata all’origine alcuna strumentazione), senza scimmiottare l’orchestrazione dell’illustre viennese e quindi da considerarsi fra le riuscite maggiori del suo, ahimè, troppo breve operato nel campo della composizione, sempre più sacrificato sull’altare della direzione d’orchestra.
Questa pregevole rielaborazione bachiana viene proposta nell’incisione effettuata al Musis Sacrum di Arnhem in Olanda, dal 9 al 12 aprile del ’97, dai solisti Remy Baudet al violino, Hans van Loenen al flauto traverso in legno, Jeroen Reuling al violoncello e Dirk Lujimes al clavicembalo, con l’Orchestra Filarmonica di Arnhem diretta da Christopher Lyndon-Gee, uscita in disco per la Marco Polo nel 2004 e riedita nel 2011 dalla Naxos Records (ottavo e conclusivo titolo dell’unica integrale sinfonica discografica di Markevitch, a tutt’oggi esistente).
“Un tocco di classico” va in onda ogni giovedì alle ore 24, su Radio Città Fujiko, in streaming ed in fm 103.1 mhz.
—- Gabriele Evangelista —-