Terzo balletto di Shostakovich dopo “L’età dell’oro” (1930) ed “Il bullone” (’31), “Il limpido fiume” op.39, in 3 atti e 4 scene (od anche intitolato “Rivo alto”), venne composto nel ’35, ossia in un periodo particolarmente critico in cui il compositore era caduto nell’occhio del ciclone nei confronti del regime staliniano.

Come nei 2 antecedenti lavori, la trama di quest’ultimo balletto, ambientato in un kolchoz, ossia la tipica comune agricola della Russia sovietica, è piena di retorica patriottarda, ma anche in questo caso, come già in precedenza, il compositore sovietico dimostra una non comune capacità di cavare il sangue dalle rape, con una musica dai toni prevalentemente brillanti, spumeggianti, ironici, grotteschi, persino circensi, ma anche con pause d’atmosfera meditativa o idilliaca, non immemori della lezione ciaikovskiana e stravinskiana, con una felicità inventiva che deraglia meravigliosamente dalla retorica di regime.

E forse fu proprio per questo motivo che il balletto, nonostante una serie di recite avvenute al Teatro Maly di Leningrado, dal 4 giugno del ’35 ai primi del febbraio ’36, coronate da buon successo, all’ultima delle quali presenziò in incognito lo stesso Stalin, venne cancellato assieme alla relativa suite da concerto. Non per niente Shostakovich era fresco reduce dalla violentissima stroncatura da parte proprio del regime della sua opera “La Lady Macbeth del distretto di Mcensk” (’34), così come sarà costretto a ritirare in quello stesso ’36, la sua quarta sinfonia, dopo la prova generale (verrà eseguita per la prima volta nel ’63).

Oggetto della puntata in onda giovedì 4 agosto, è un’ampia selezione “ragionata” del balletto, ad opera del direttore d’orchestra fautore della presente incisione, il quale ha proposto 29 dei 44 numeri che compongono la partitura, escludendo quelli che, a suo dire, costituiscono delle mere ripetizioni di sezioni del balletto già presenti in precedenza, così come i brani interamente ripresi dal precedente, fallimentare balletto di Shostakovich (che ebbe un’unica disastrosissima rappresentazione), “Il bullone” (e poco meglio gli era andata col primo, “L’età dell’oro”, ma non certo per colpa della musica, anzi!).

L’esecuzione proposta, registrata nella Sala da Concerto di Stoccolma dal 9 al 14 giugno ’95, dalla Reale Orchestra Filarmonica di Stoccolma diretta da Gennady Rozhdestvensky, è uscita in disco nel ’96 per la Chandos Records.

“Un tocco di classico” va in onda ogni giovedì alle ore 24, su Radio Città Fujiko, in streaming ed in fm 103.1 mhz.

—- Gabriele Evangelista —-