Da Ridley Scott al dialetto romagnolo, da Benigni ai documentari sul territorio. È impressionante la versatilità che ha contraddistinto la carriera di Ivano Marescotti, l’attore scomparso ieri, dopo una lunga malattia, all’età di 77 anni.
Una carriera cominciata “per noia”, perché si era stancato di fare l’impiegato nell’ufficio Urbanistica del Comune di Ravenna, ma che lo ha portato sulla scena internazionale e nazionale. Nonostante ciò, l’artista non ha mai abbandonato l’interesse per la sua terra, la Romagna, ma nemmeno le radici antifasciste della sua famiglia, nonno anarchico e padre partigiano. Ed è così che ha declinato la militanza a sinistra anche nella sua attività professionale, facendo anche scelte “eretiche”, con la candidatura in L’Altra Europa con Tsipras o col sostegno al M5S.
Ivano Marescotti, il ricordo corale dell’artista
La scomparsa di Ivano Marescotti sta creando molta commozione. Non solo per la morte di un bravo attore, ma per la persona che Marescotti era, sempre pronta a mettere la faccia nelle cause che riteneva giuste, a partire da quella della laicità. Il suo impegno per il territorio nonostante una professione che lo sportava sulle scene internazionali lo ha reso un “compagno glocal”.
Quello che abbiamo cercato di costruire, dunque, è un ricordo corale, attraverso diverse voci di persone che lo hanno conosciuto, ci hanno collaborato, hanno avuto a che fare con lui.
Tra queste c’è Claudio Visani, ex giornalista de l’Unità, che con Marescotti condivideva l’origine romagnola, la passione politica e il tifo calcistico.
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Davide Ferrari, organizzatore della Casa dei pensieri, ai nostri microfoni ricorda la grande generosità data da Ivano Marescotti alla rassegna culturale che si svolgeva all’interno della Festa de l’Unità, ma anche le discussioni all’interno del partito di fronte alle critiche che Marescotti non lesinava al Pd.
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Anche Sergio Caserta de Il Manifesto in Rete ricorda Ivano Marescotti e in particolare alcune battaglie politiche condotte insieme, come quella contro la riforma costituzionale voluta da Matteo Renzi.
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Marescotti non è stato solo un attore cinematografico e televisivo, ma ha fatto anche molto teatro. A ricordare questa sua dimensione e le sue peculiari caratteristiche è Nicola Bonazzi della compagnia Teatro dell’Argine.
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