Usb sul piede di guerra contro i vertici di Tper. Alla base della protesta, che si sovrapporrà allo sciopero nazionale di quattro ore indetto dal sindacato di base per l’11 novembre, i contratti di assunzione stipulati negli ultimi anni dall’azienda di via Saliceto. «C’è un abuso dello strumento dell’apprendistato», denuncia Luigi Marinelli di fronte ai cancelli di Tper. Secondo i calcoli del sindacato, sarebbero 260 circa gli autisti assunti con contratto di apprendistato (che significa paga più bassa e minori tutele) pur avendo già tutte le qualifiche, più o meno un quarto degli oltre 1.100 conducenti in servizio.

Apprendistato e precarietà, Usb contro Tper

Nessuna violazione della legge, ma una “forzatura” secondo Usb, visto che l’azienda utilizza questo tipo di inquadramento per il massimo consentito, ovvero tre anni, anche se il personale è già abilitato, e lo farebbe con l’unico scopo di ridurre i costi del lavoro.
Non solo. In difficoltà cronica nella ricerca di personale, Tper avrebbe assunto a chiamata diretta, sempre come apprendisti, anche candidati che non avevano superato il punteggio minimo alle ultime selezioni.

Una situazione particolare riguarderebbe, poi, alcuni neo assunti ai quali non poteva essere applicato il contratto di apprendistato, perché già svolto in precedenza in un’altra azienda dello stesso settore, e ai quali sarebbe stato chiesto di firmare preventivamente una rinuncia all’eventuale rivalsa contro l’azienda.
«Come sindacato siamo stati chiamati ad assistere un nostro iscritto in questa procedura. Ci siamo rifiutati, mi chiedo se altre sigle abbiano fatto lo stesso», punge Marinelli.

Sempre per la ricerca di personale, Tper avrebbe scelto di attingere ai lavoratori già in servizio nelle aziende di trasporti private che collaborano con via Saliceto e annaspano per l’aumento dei costi.
«Ai lavoratori sono stati offerti contratti a termine di due anni senza passaggio diretto, perdendo anzianità e diritti acquisiti per ricominciare da capo come precari», contestano i sindacalisti di Usb. Questo travaso di personale, peraltro, secondo la sigla, non risolve i problemi legati alla carenza di personale in servizio e alla mancata copertura del turn over, visto che alcuni privati riconsegnano il servizio da loro svolto e spesso non ci sono abbastanza autisti per garantire tutte le corse.

La conseguenza è che molti dipendenti sono costretti a rinunciare a congedi, ferie e permessi. “Quando si ferma il People Mover e va garantito il servizio di collegamento con l’Aeroporto con gli autobus è come se all’improvviso venissero a mancare 18 turni sulle linee ordinarie“, spiega Marinelli.
«Tutta questa manovra è servita solo ad abbassare i salari a più personale possibile, aumentando le difficoltà di tutti e senza pensare alla qualità del servizio, con autobus fermi in deposito, corse interrotte o sospese per carenza di personale», conclude il sindacalista che chiede ai soci pubblici di Tper di intervenire, azzerando i vertici dell’azienda, «a cominciare dalla presidente Giuseppina Gualtieri».

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Fonte: Agenzia Dire