Oltre 1000 organizzazioni, tra cui Save the Children e GCAP, lanciano la campagna Action 2015, una delle più grandi campagne con l’obiettivo del fermare povertà, cambiamenti climatici e disuguaglianze sociali.

Annunciata dalla giovane Nobel per la Pace Malala Yousafzai, la campagna Action 2015 chiede ai leader mondiali di attivarsi contro i cambiamenti climatici, sradicare la povertà e rimuovere le disuguaglianze sociali attraverso politiche  forti ed unitarie, da decidersi allo Special Summit sullo Sviluppo Sostenibile (settembre 2015, New York) e alla COP 21 Onu sul clima (dicembre 2015, Parigi).
La campagna è sostenuta da più di mille Ong sparse in tutto il mondo, dalle più grandi, come Amnesty International e Save the Children, alle più piccole, che lavorano tutti i giorni a sostegno delle comunità locali, in modo da poter dar voce a tutte le realtà vicine alle grandi tematiche trattate dalla campagna e da permettere alle persone di influenzare gli accordi politici del 2015.

Secondo le stime della coalizione che sostiene di Action 2015 (che provengono da studi pubblicati dall’Università di Denver), il numero di persone in povertà estrema (chi vive con meno di 1,25 dollari al giorno) potrebbe essere ridotto drasticamente entro il 2030, passando da più di un miliardo a 360 milioni, se quest’anno verranno prese decisioni chiave su disuguaglianze  sociali, lotta alla povertà e cambiamenti climatici.

Secondo il Fredrick S. Pardee Centre per International Futures dell’Università di Denver, se i leader dovessero mancare gli appuntamenti del 2015, il numero delle persone che vive in povertà estrema potrebbe crescere di 1,2 miliardi entro il 2030. In base a questo scenario, quindi, una persona su tre nel mondo vivrebbe utilizzando meno di due dollari al giorno.

Fallire questi due summit significherebbe vedere il numero di persone in povertà crescere per la prima volta nell’arco della nostra generazione. Con due summit di questa importanza a pochi mesi di distanza  l’uno dall’ altro, il 2015 potrebbe essere uno degli anni più importanti per il nostro pianeta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma solo se non perdiamo questa occasione”

Contestualmente al lancio di Action 2015 sono già in atto iniziative in più di 50 Paesi del mondo, molte di queste guidate da giovani campaigners anche di soli 15 anni formando così una “straordinaria rete che, partendo dalla voce dei giovani, chiederà ai leader mondiali un repentino cambio di marcia”, afferma Marco Guadagnino di Save the Children Italia.

Veronica Ventura