Dalla presentazione della mappatura sull’obiezione di coscienza all’interruzione volontaria di gravidanza alle pressioni per la cancellazione di un film antiabortista e antifemminista, da iniziative di finanziamento alla manifestazione nel Giornata Internazionale dell’Aborto sicuro. Inaugura questo pomeriggio con l’iniziativa “Aborto libera tuttə” il mese di mobilitazione di Mujeres Libres in difesa dell’aborto. Alle 18.30 di oggi a Vag61, in via Paolo Fabbri 110, prenderanno il via una serie di iniziative che condurranno fino al corteo del 28 settembre.

Per l’aborto libero e sicuro e contro l’obiezione di coscienza

Nello specifico, questo pomeriggio ci sarà la presentazione delle diverse iniziative messe in campo dal collettivo, ma anche la presentazione della mappatura degli obiettori di coscienza in Emilia Romagna, realizzata insieme a realtà locali e ai nodi di Non Una di Meno presenti in regione. Nella serata ci sarà spazio anche per lo sbattezzo collettivo, ma anche per un laboratorio di serigrafia e una cena di autofinanziamento.

La mobilitazione delle Mujeres Libres, però, è iniziata nei giorni scorsi e prosegue contro la proiezione di “Unplanned. La vera storia di Abby Johnson”. «Si tratta di un film statunitense del 2019 che ora è arrivato in Italia – racconta ai nostri microfoni Deborah, attivista di Mujeres Libres – È un film antiabortista e antifemminista, che contiene informazioni false ed esalta i pro-life, con un’attenzione ad essere proiettato nelle scuole. Noi abbiamo chiamato più volte il Cinema Fossolo, dove è prevista la proiezione il 15 settembre e abbiamo invitato tutte e tutti a chiamare».

In centro, in particolare al Cinema Chaplin, lo stesso film dovrebbe essere proiettato proprio il 28 settembre, Giornata Internazionale dell’Aborto sicuro. Un vero e proprio affronto in un territorio che si vanta di avere un’ottima sanità pubblica e grande cultura.
Ed è esattamente il 28 settembre che le Mujeres Libres terranno un corteo in difesa dell’aborto libero e sicuro e contro l’obiezione di coscienza. «Vuole essere una giornata transnazionale – sottolinea l’attivista – Pensiamo alla vittoria delle donne argentine, che sono riuscite a conquistare una legge sull’aborto, ma pensiamo anche alle donne texane, che non se la passano bene».

ASCOLTA L’INTERVISTA A DEBORAH:

Articolo precedenteLogistica, scoprono di rischiare il posto di lavoro da un annuncio sul giornale
Articolo successivoPatrick Zaki a processo: l’accanimento dell’Egitto, il silenzio dell’Italia