È stato ritrovato negli archivi dell’Associazione Oltre e, grazie alla collaborazione con Kartaclisma, ora acquisisce nuova vita per raccontare un pezzetto molto bello della storia di Bologna, quello della Partòt Parata.
Si tratta del libro “Il Grigio e i Don Chischiotte Urbanə”, un’opera collettiva in cui Vincenzo Fano ha raccolto scritti e testimonianze, Sophie Schluderbacher ha editato il tutto, Anna Ciammitti ha realizzato le illustrazioni e Davide Urgo del Laboratorio Kartaclisma ha curato il progetto grafico.
Il libro verrà presentato il prossimo 7 dicembre alla Libreria Modo Infoshop di via Mascarella.

Partòt Parata: un libro ricostruisce la storia dell’evento bolognese

Sono passati esattamente dieci anni da quando a Bologna non si svolge più la Partòt Parata. L’iniziativa dell’Associazione Oltre, infatti, si è svolta dal 2001 al 2013 ed ha mostrato come l’arte e la creatività possano andare a braccetto con l’inclusione. Mutuata dall’espressione dialettale “par tòt”, la parata era veramente per tutti, grandi e piccini, e per dodici anni ha invaso le strade della città portando colori, allegria e voglia di stare insieme.
La parata rappresentava il punto conclusivo di tanti laboratori artistici che si svolgevano durante l’anno e che durante la Partòt animavano il serpentone di persone a spasso per la città.

L’Associazione Oltre, che anima Camere d’Aria ed è stata protagonista anche di altri eventi, come il Festival della Zuppa, oltre dieci anni fa aveva realizzato un libretto in cui raccontava cosa significasse immaginare e poi realizzare la Partòt Parata. Si intitolava, appunto, “Il Grigio e i Don Chischiotte Urbani”. Ritrovata negli archivi dell’associazione, la pubblicazione è stata rieditata, ad esempio rendendola più inclusiva con la schwa, e si è trasformata in un vero e proprio libro, nato in collaborazione con Kartaclisma.

La presentazione stessa dei contenuti del libro è nello stile immaginifico utilizzato dall’Associazione Oltre: «Ci sono due bologne: quella papalina, dei vecchi notabili, chiusa e arroccata nei propri privilegi, e quella dei tanti che sono arrivati a Bologna per studiare nel Secondo dopoguerra e sono rimasti, creando un tessuto sociale di immigrati determinati, aperti e capaci. Questa Bologna 2 è un popolo di adriatici, da Brindisi a Rimini e oltre. Ormai i bolognesi 2 giocano un ruolo importante nella città, rendendola accogliente e moralmente ricca. E poi sono arrivati tanti altri: siciliani, austriaci, senegalesi, pakistani, marocchini ecc., a render ancor più multiculturale la Bologna 2. Alcuni bolognesi 2 hanno organizzato una serie di eventi in cui l’arte diventa un modo di fare politica, nel senso più alto del termine, culminati nella Parata Par Tòt. Sono stati momenti importanti negli ultimi venti anni della città e si è sentito il bisogno di raccontarli da un lato attraverso la vita di personaggi improbabili e surreali che rappresentano lo spirito che ha dato vita a quegli accadimenti, dall’altro tramite le parole di chi era presente».

ASCOLTA L’INTERVISTA A DAVIDE URGO: