Servizio di Franco Paoletti

E così ci ha lasciato anche Toto Cutugno. Era nato nel 1943, a Fosdinovo, in provincia di La Spezia. Aveva compiuto 80 anni da poco  più di un mese. Se l’è portato via una malattia che lo perseguitava da anni. Volenti o nolenti,  è stato un protagonista ed è diventato una icona della nostra musica leggera, influenzando  in tutti gli anni ’70 – ’80 – ‘90 l’ FM italiana con la sua musica. Ha scritto oltre che per se, ricordiamo tra le altre  l’italiano, solo noi,  azzurra malinconia, tanto  anche per altri.  Prima fra tutti Dalida, ma anche per  diversi chansonniers francesi.  Annovera la partecipazione a ben 15 Festival di Sanremo, in cui otterrà una vittoria, nel 1980, con il brano “solo noi”, e collezionerà ben sei secondi posti.  Nel 1990 a Zagabria, appartenente all’allora federazione della Jugoslavia,  vinse l’Eurofestival, allora si chiamava così quello che poi nel tempo è diventato l’attuale Eurovision Contest Song. Riporta in Italia quel  trofeo, dopo la vittoria nel 1964 di Gigliola Cinquetti, con cui condurrà la manifestazione l’anno dopo, a Roma. Oltre ad essere sorpreso lui stesso per quella vittoria, ad essere sorpresa fu anche la RAI. Che fu costretta ad organizzare l’anno dopo la manifestazione. Visto lo scarso successo di quella edizione dell’Eurovision 1991, la RAI si ritirò dalla manifestazione, fino al 1997, per poi sospendere nuovamente la partecipazione italiana per oltre un decennio. Vinse a Zagabria con il brano “insieme”, un inno alla unione europea, dietro l’onda di entusiasmo che in quegli anni si era venuta a creare dopo il recente crollo del muro di Berlino (1989). Ironia della sorte, la sua vittoria fu ottenuta in un paese , la Croazia, appartenente a quella federazione della Jugoslavia, che di lì a poco, si sarebbe sanguinosamente dissolta in uno dei più tragici eventi bellici nel cuore dell’Europa. Con la vittoria all’Eurovision di Zagabria 1990, Toto Cutugno riportò la nostra musica all’estero, lui che è sempre stato un ambasciatore della nostra musica più popolare,  del nostro inconfondibile stile italiano,  anche se in Italia la critica mainstream lo contestava spesso per la sua troppa retorica. Ma lui fotografava  i sentimenti e lo stile di vita “dell’italiano medio”. Quello  stile di vita, che paesi come la Jugoslavia, Albania o Romania, ci invidiavano.  Toto Cutugno ha venduto oltre 100 milioni di dischi, quando si vendevano ancora “fisicamente”. Raggiunse  una popolarità straordinaria in Russia e  nei paesi dell’est, ma anche  in Canada e negli Stati Uniti, nei paesi latini. Compose molte sigle tv di successo, soprattutto volute da Mike Bongiorno, la più famosa forse fu “Flash”.  A mio avviso la critica lo ha spesso immeritatamente criticato, dietro i suoi successi c’era un lavoro ed un amore per la musica immenso. Ci lascia delle canzoni incredibili sia le sue, sia quelle date ad altri colleghi. Da Celentano, a Luis Miguel, fino a Fausto Leali, El  Puma, Franco Fasano,  Fiordaliso,  Gigi Sabani. Persino per Petula Clark. Insomma, un artista completo,  ha condotto anche diversi programmi televisivi, oltre ad essere un  compositore ed un paroliere.  Franco Paoletti, 2023 08 23

Nella foto sotto Toto Cutugno vincitore nel 1990 dell’allora Eurofestival, l’attuale Eurovision Contest Song, a Zagabria, ex Jugoslavia.

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