Tra le categorie meno ascoltate nella nostra società ci sono sicuramente gli e le adolescenti. Eppure vivono una fase critica della loro vita e se gli impatti della pandemia li hanno subiti tutti, per loro gli effetti sono ancora più devastanti. La privazione della socialità e delle relazioni, l’impossibilità di esprimersi, ma anche maggiori capacità tecnologiche rispetto ad adulti che però sono in una posizione di potere creano non poca frustrazione e, sempre più spesso, incidono anche sulla salute mentale.

A due giorni dalla Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la Regione Emilia-Romagna ha dato vita al convegno “La voce degli adolescenti per visioni di futuro“. Si tratta di una sorta di stati generali per fare il punto sugli interventi istituzionali a favore di ragazze e ragazzi, ma anche di un’occasione per pensare a nuovi strumenti di partecipazione attiva degli e delle adolescenti e di presentazione di una ricerca che ha sondato proprio il loro parere.

Parola agli adolescenti: come vedono il presente e il futuro

Il punto di vista degli e delle adolescenti è stato raccolto in una ricerca promossa dalla Regione e intitolata “Voci e racconti degli adolescenti al tempo della pandemia”. Sono 20750 i questionari somministrati a giovani dagli 11 ai 19 anni del territorio emiliano-romagnolo e i risultati sono stati illustrati da Mariateresa Paladino del Servizio politiche sociali e socio educative della Regione Emilia-Romagna e da Sabina Tassinari dell’Osservatorio Adolescenza del Comune di Ferrara.

Dal rapporto con gli adulti all’impatto della pandemia sulle loro vite, in particolare per ciò che riguarda l’istruzione (con la questione della Didattica a Distanza), ma anche il tempo libero e le privazioni che il Covid ha imposto, fino alle condizioni materiali che dipendono dai genitori, ma che ovviamente hanno un impatto anche sui figli. Senza dimenticare lo stato psicologico ed emotivo, che è al centro anche di richieste specifiche da parte di ragazze e ragazzi.

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Un forum degli e delle adolescenti dell’Emilia-Romagna

In questa la legislatura la Regione Emilia-Romagna sembra aver preso di petto la questione adolescenziale. Da un lato aumentando le risorse a sostegno delle fragilità registrate durante quell’età e che con la pandemia sono cresciute. In particolare, anche nel nostro territorio è sempre più diffuso il fenomeno degli hikikomori, il ritiro sociale che colpisce anche giovani e giovanissimi del nostro territorio. «Mi ha colpito il discorso di un ragazzo che chiedeva il rafforzamento degli interventi di psicoterapia per i giovani», ha osservato la vicepresidente della Regione, Elly Schlein, in apertura del convegno.

Dall’altro lato, però, è bene che gli interventi rivolti agli adolescenti non siano sempre e solo calati dall’alto, ma che vi sia una loro presa di parola attiva. A questo scopo, nel giugno scorso è nato Youz, un forum di ragazze e ragazzi dell’Emilia-Romagna che, secondo le parole di Schlein, è più partecipato di quanto ci si aspettasse.
Sono 86 le proposte progettuali emerse da questo percorso, elaborate da oltre duemila ragazze e ragazzi. Di queste, una decina verranno finanziate proprio dalla Regione.

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Un “parlamentino”, l’Assemblea delle ragazze e dei ragazzi

Oltre al forum, proprio in occasione della Giornata mondiale verrà lanciata un’Assemblea regionale delle ragazze e dei ragazzi dell’Emilia-Romagna, una sorta di “parlamentino” in cui gli e le adolescenti potranno esprimersi e confrontarsi sui temi che li riguardano da vicino. A dare la notizia è stata Clede Maria Garavini, Garante regionale per l’infanzia e adolescenza, che ha spiegato che l’organo sarà composta da 50 ragazze e ragazzi, mentre altre decine di giovani verranno comunque coinvolti.

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