Nel giornalismo italiano le rappresentazioni visive della violenza di genere spesso mancano di sensibilità e aderenza alla realtà. Nelle immagini mancano sempre gli autori della violenza, gli uomini, e le foto stock ritraggono donne in pose innaturali, in atteggiamenti stereotipati che perpetuano una narrazione distorta e poco empatica. Per contrastare questo fenomeno e promuovere una rappresentazione più accurata e rispettosa delle vittime, la commissione Pari opportunità dell’Associazione stampa Emilia-Romagna (Aser), con il sostegno dell’Amministrazione comunale di Bologna, ha lanciato un concorso fotografico nazionale.
Il racconto corretto della violenza di genere al centro di un contest fotografico di Aser
“Oltre la cronaca: uno sguardo etico sulla violenza di genere” è il titolo del contest, che offre un premio fino a 1.500 euro al vincitore o alla vincitrice e prevede l’acquisizione di ulteriori fondi. L’obiettivo, dichiarato dalla stessa ideatrice ed esponente della Commissione Pari Opportunità di Aser, Vera Bessone, ha l’obiettivo di ‘svecchiare’ gli archivi fotografici dei quotidiani italiani, eliminando gli stereotipi e rigenerando il settore editoriale.
Il concorso, che scade il 30 settembre e prevede la premiazione dei vincitori e delle vincitrici il 25 novembre presso la sede di Confcommercio, è aperto a tutti gli iscritti e alle iscritte all’Ordine dei giornalisti a livello nazionale, a studenti e studentesse delle scuole di giornalismo e a chiunque voglia riflettere criticamente sulla narrazione delle violenze di genere. Paolo Amadasi, presidente di Aser, ha descritto il concorso come «una sorta di brainstorming collettivo, in cui interrogarsi e trovare soluzioni etiche, utili e condivise». L’obiettivo è rafforzare il ruolo dei giornalisti nella creazione di una società più equa e rispettosa, evitando di causare ulteriori disagi a chi ha già subito abusi.
La necessità di questo concorso nasce dall’evidente disconnessione tra le immagini utilizzate nei media e la realtà vissuta dalle vittime di violenza. Nonostante i protocolli deontologici esistenti, come il manifesto di Venezia del 2017, la rappresentazione mediatica spesso continua a perpetuare visioni stereotipate e superficiali del problema. Il concorso fotografico nazionale promosso da Aser e dal Comune di Bologna mira a rinnovare la narrazione visiva, promuovendo una comprensione più profonda e rispettosa delle violenze di genere.
ASCOLTA L’INTERVISTA A VERA BESSONE E DORA CARAPELLESE DI ASER: