Passerà, questo è scontato, passerà questa ipotesi di contratto e andrà ad aumentare lo scontento ormai diffuso da tempo tra i lavoratori della cooperazione sociale. I punti critici che gli operatori sottolineano sono la modestia dell’incremento salariale che non pareggia neppure ciò che ha eroso l’inflazione, una quattordicesima che a regime sarà al 50% (chissà poi perché…), le notti passive che rimangono, seppur edulcorate da un bonus notte che sa tanto di contentino, l’assenza di arretrati per il periodo di vacanza del contratto.  Ce n’è a sufficienza per comprendere la delusione che ha colto la categoria una volta che i contenuti del contratto sono stati resi noti. Tante speranze disattese e un risultato che certo non fermerà l’emorragia di lavoratori dal settore verso aree professionali con contrattualità meno sminuenti.

L’insoddisfazione è tanta e si fatica a comprendere i toni entusiastici dei firmatari. Noi abbiamo aperto il microfono alle parole di tante colleghe e colleghi a riguardo.