L’opposizione ucraina, in piazza ormai da mesi, ha rifiutato l’offerta del presidente Yanukovych di affidarle il governo e rivedere il regime semi-presidenziale. Le elezioni anticipate, secondo Pietro Rizzi, potrebbero costituire una via d’uscita.

Ancora un nulla di fatto nella crisi ucraina. L’opposizione ha rimandato al mittente le offerte del presidente Yanucovych, che aveva proposto all’opposizione stessa il premierato e il vice-premierato, oltre ad un cambiamento della legge appena varata sulla libertà di manifestazione, e ad una revisione del semi-presidenzialismo che conferisca più poteri al parlamento.

In questo momento 11 capoluoghi  sono in mano all’opposizione, e si sono formati dei cosiddetti Consigli del Popolo. La quasi totalità di questi centri sono nella parte occidentale del paese, quella tradizionalmente filo-occidentale.

“Si potrebbe trovare un compromesso giungendo ad elezioni anticipate. L’opposizione potrebbe accettare la proposta del presidente, cambiare premier e vice-premier per giungere alle elezioni a fine primavera o inizio estate” dice Pietro Rizzi, giornalista dell’East Journal.

“Tenendo d’occhio le zone fuori da Kiev, potremo capire l’evoluzione della situazione- continua Rizzi- Nel momento in cui i capoluoghi di regione fossero in mano all’opposizione, il presidente dovrebbe essere il primo a fare un passo indietro e proporre elezioni anticipate.

“Se invece- conclude il redattore dell’East Journal- le forze governative dovessero riprendere il controllo anche nella zona occidentale, vedremo le opposizioni più disponibili ad accettare il dialogo e, magari, le offerte fatte da Yanukovych.”