Apre venerdì 5 maggio la mostra collettiva Tu mi chiami a compiere un atto d’amore, a cura di Kenny Alexander Laurence e promossa da Alchemilla – un’associazione non-profit che sostiene la ricerca e la sperimentazione nell’ambito delle arti visive e performative – in collaborazione con Slug.
I sei artisti protagonisti della mostra a Palazzo Vizzani
L’esposizione, ospitata da Palazzo Vizzani, raccoglie le opere inedite di sei giovani artisti (Nicola Bianco, Riccardo De Biasi, Camilla De Siati, lo stesso Kenny Alexander Laurence, Rebecca Momoli e Marco Resta) e si presenta come un manifesto che chiama a raccolta un’intera generazione, mettendo in discussione la «narrazione ufficiale» che – recita il manifesto di Alexander Laurence – «si edifica oggi sul tentativo di distrarre dal malessere causato dall’economia postpandemica». Le opere dei sei artisti, benché molto diverse tra loro, si intrecciano così in un unico tema collettivo, chiamando lo spettatore a compiere un vero e proprio atto d’amore: entrare in empatia con gli altri.
La mostra spazia dalla performance art all’installazione scultorea, riflettendo anche su politica, ruoli di genere, tradizione popolare e introspezione emotiva. Come racconta Camilla Sanguinetti, la direttrice artistica di Alchemilla, le opere dei sei artisti non sono infatti «Solo opere, ma qualcosa di più che tocca nel profondo e che riesce a trasmettere molto altro oltre alla bellezza e all’estetica». Non a caso, aggiunge Kenny Alexander Laurence, «L’intenzione è di spostarsi dalle strutture meccaniciste del contemporaneo per riuscire a trovare una dimensione che si radichi nell’empatia e in un’emotività non sia più schizoide». La mostra, aggiunge l’artista e curatore, si chiede quindi come ci si possa relazionare con le strutture della realtà in un modo che tenga conto della complessità dell’individuo, e rifiuta l’idea che essere guidati dall’emotività significhi non avere il controllo di sé – anzi: «Con questa mostra noi vogliamo dire esattamente l’opposto».
La mostra è visitabile fino al 28 maggio: mercoledì dalle 17 alle 20, venerdì su appuntamento, sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
Chiara Scipiotti
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