Nonostante l’ambiente da sempre sia una delle stelle del movimento, l’attività del ministero da loro presieduto sembra deludere le aspettative, con diversi via libera concessi per trivellazioni che invece  potevano essere fermate. Ne abbiamo parlato con Angelo Bonelli.

I 5 Stelle sulle trivelle: cambiano di nuovo le carte

“Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” così si apre la nostra intervista ad Angelo Bonelli, storico esponente dei Verdi, a proposito della politica attuata dal governo riguardo ai temi ambientali. Nei giorni scorsi si è aperta infatti l’ennesima polemica a causa di 3 permessi di esplorazione nel mar Jonio ed uno di coltivazione nei pressi di Ravenna, concessi dal ministero dell’ambiente nei giorni scorsi. “È una bugia” aveva dichiarato Di Maio a proposito, mentre il ministero dell’ambiente si è ripetutamente giustificato sostenendo che fosse un atto dovuto, lascito del governo precedente.

“Intanto precisiamo questa favola di Di Maio e del ministro Costa che dice: “no, erano già autorizzate prima”, attacca Bonelli, spiegando che “se erano autorizzate allora non erano necessarie delle autorizzazioni”. Partendo dai fatti più recenti, Angelo Bonelli approfondisce: “verifichiamo la vicenda del mar Jonio”, poiché lì “ci sono 3 permessi di ricerca dati ad una società americana. Noi abbiamo analizzato tutta la procedura e abbiamo visto che la regione Puglia aveva dato un parere negativo alla valutazione di impatto ambientale”. Dunque il governo aveva una ragione per opporsi. “È vero che il parere della regione Puglia non è vincolante, ma è pur vero che le cose che ha scritto sono importanti; ad esempio che la valutazione di impatto ambientale nazionale non ha valutato l’impatto sull’ecosistema marino”.

Questi nuovi elementi avrebbero infatti consentito una revisione: “il ministro dell’ambiente quando si trova di fronte a fatti nuovi”, continua l’esponente di Verdi, “può riaprire la procedura, lo prevede il codice per l’ambiente”. Questo ha portato tra gli ambientalisti a vedere “o una superficialità, o altro che dovranno spiegarci loro”, aggiungendo che “ se è vero che nei prossimi giorni adotteranno un provvedimento che bloccherà altri permessi di ricerca, allora la domanda è: perché non l’hanno fatto prima?”.

Per Bonelli dunque i grillini hanno illuso l’elettorato sui temi ambientali: “i leader dei cinque stelle hanno usato l’ambientalismo come mero strumento di propaganda elettorale per prendere voti, arrivare al potere e poi fare esattamente l’opposto di quanto avevano detto” conclude duramente.

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