Dopo la scorsa edizione che ha visto come protagonista lo scrittore di origini iraniane Nader Ghazvinizadeh, torna “Traiettorie di sguardi”, il progetto che tramite parole e storie differenti racconta i musei e le biblioteche di Bologna. Al via in aprile il secondo percorso del progetto: la protagonista questa volta sarà Wissal Houbabi, poeta performer, artista e scrittrice di origini marocchine.

Un’iniziativa per ripensare musei e biblioteche come luoghi accoglienti ed inclusivi

Scoprire, conoscere e raccontare musei e biblioteche della città e il patrimonio che custodiscono attraverso sguardi differenti per favorire il dialogo tra culture, decolonizzando saperi, memorie, immaginari. Questo è lo scopo del progetto, come racconta Simona Brighetti, del Patto per la lettura di Bologna, che aggiunge: «Il percorso tocca molte cose diverse, ma c’è un filo conduttore: quello della storia di altri popoli e altre culture con cui dobbiamo molto rifare i conti. Sono storie che spesso neanche si conoscono oppure si conoscono da un punto di vista eurocentrico ed occidentale». Partendo dalle opere presenti nei diversi musei cittadini e dal vasto patrimonio documentale delle biblioteche comunali, l’intento è quello di decostruire, decolonizzare, integrare, favorire e tessere scambi tra la storia di questo patrimonio e le storie di altri paesi e culture, in modo che questi luoghi istituzionali diventino accoglienti e mostrino cose che riguardano tutti e tutte.

Questo proposito viene portato avanti invitando degli artisti per la loro capacità di facilitare l’immaginazione e di restituire storie differenti. Quest’anno lo si fa tramite la musica e la voce di Wissal Houbabi, una giovane artista marocchina, che si muove nell’ambito del rap e della slang poetry con l’obiettivo di denunciare e smantellare un sistema strutturalmente razziale, patriarcale e classista. Il percorso con quest’artista, chiamato Voce/Silenzio, è riservato a 12 persone e si articola in quattro incontri, divisi tra il Museo internazionale e biblioteca della musica e il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Un ulteriore appuntamento, il 26 maggio, è la visita alla mostra Schiavitù e tratta: vite spezzate tra Africa e Americhe, che si terrà a Palazzo d’Accursio dal 29 aprile al 28 maggio.

Prima di questo momento ci saranno due conferenze, il 4 e l’11 aprile, alla Sala conferenze del MAMbo che saranno aperte a tutti, fino ad esaurimento posti. Nella prima, intitolata Ma l’arte europea può essere “decoloniale”?, Viviana Gravano analizzerà la relazione tra arte contemporanea ed eredità coloniale, chiedendosi se la prima, pur essendo un prodotto della cultura colonialista, possa diventare strumento per un percorso decoloniale nella cultura. Il secondo appuntamento, dal titolo Decolonizzare il museo, è tenuto da Giulia Grechi che propone la possibilità di ripensare musei e spazi pubblici tramite una riflessione critica partecipata e politica con artisti e attivisti.

Altro appuntamento è il Migrantour, a cura di Next Generation Italy, una passeggiata di circa 2 ore che partirà da Piazza XX Settembre e proseguirà tra le vie della Bolognina. Questa sarà ispirata alle pagine mancanti della storia italiana, ovvero la non elaborazione collettiva del passato coloniale dell’Italia che ha contribuito a creare il falso mito della bonarietà del colonialismo italiano. L’evento è aperto a tutti, ma c’è il numero massimo di 30 partecipanti, per cui è necessario prenotarsi inviando una mail a migrantour.bologna@gmail.com.

I 12 partecipanti ai laboratori con Wissal Houbabi saranno selezionati tra le candidature che arriveranno a questo form entro il 20 aprile. La richiesta per chi si candida è di essere disponibili a seguire tutti gli incontri ed essere in sintonia con gli intenti del progetto.

Per maggiori informazioni, consultare il sito di Patto per la lettura.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SIMONA BRIGHETTI: