Venerdì prossimo, 3 marzo, torna nelle strade di molte città del pianeta il Global Climate Strike, lo sciopero per il clima. Il movimento globale porta di nuovo in piazza le evidenze della crisi climatica e dei suoi effetti devastanti pressoché ignorati dai governi, anche con la scusa della crisi energetica prodotta dalla speculazione e dalla guerra in Ucraina.
A Bologna l’appuntamento è per le ore 9.00 in piazza San Francesco, ma sotto le Due Torri e anche in altre città d’Italia la manifestazione di venerdì prossimo si arricchisce di un asse intersezionale, che a fianco ai sostenitori dell’ecologismo vede schierarsi il femminismo e un’ottica pacifista.

Ecologismo e femminismo insieme nello sciopero per il clima e contro la guerra

«Il calendario ha voluto che lo sciopero per il clima del 3 marzo e quello femminista e transfemminista dell’8 marzo fossero molto vicini tra loro – spiega ai nostri microfoni Marco Palma di Bologna for Climate Justice, una delle realtà organizzatrici – Ma calendario a parte, in questi mesi e anche dopo la mobilitazione del 22 ottobre contro il Passante di Bologna, si è creata una convergenza, un percorso di incontro e riflessione tra movimenti ecologisti e movimenti transfemministi».
In particolare, le diverse realtà individuano un filo rosso tra la crisi climatica, la violenza patriarcale, la guerra e l’impatto che essa ha sulle vite e sulle lotte.

Di qui l’idea di costruire insieme le diverse mobilitazioni, che vedranno il femminismo “fiancheggiare” l’ecologismo e viceversa contro un nemico comune.
«Chiamiamolo pure per nome – continua Palma – è il capitalismo, un sistema economico e sociale che pur di generare profitti per pochi è disposto a perpetuare le diseguaglianze, ad accettare la violenza patriarcale, a scatenare la guerra e a devastare il pianeta».

Lo sciopero per il clima del 3 marzo, però, non è l’unico impegno degli ecologisti bolognesi di questa settimana. Questo pomeriggio, alle 17.00 in via Zamboni 38, infatti, si terrà la prima assemblea pubblica verso il World Congress for Climate Justice, un evento internazionale che si terrà ad ottobre a Milano, a cui attivisti e attiviste vogliono arrivare preparati e a fronte di una discussione.
«È un evento internazionale promosso da tante realtà milanesi – spiega Palma – insieme a ricercatrici e ricercatori che hanno sottoscritto un appello da ogni angolo del pianeta».

Al centro, dunque, ci sarà il tema della giustizia climatica, uno degli aspetti che non vengono adeguatamente presi in considerazione quando si parla di crisi climatica. Gli effetti del cambiamento climatico, infatti, non colpiscono tutti in egual misura, ma fanno sentire il proprio peso devastante sopratutto quelle fasce di popolazione che per censo o appartenenza geografica già sono più svantaggiate.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MARCO PALMA: