Anche Bologna si prepara al ritorno nelle piazze delle mobilitazioni a favore dell’ambiente. Venerdì prossimo, 24 settembre, anche la nostra città parteciperà al Global Climate Strike di Fridays for Future, a cui seguirà un’assemblea prevista per domenica 26 a Làbas e organizzata dalla Rete delle lotte ambientali bolognesi (ReLoAB), che lancerà una manifestazione che si terrà ad ottobre.

Ambiente, tornano lo sciopero per il clima e altre mobilitazioni

Il prossimo sarà un weekend di mobilitazione cittadina per la giustizia climatica. Il corteo di Fridays For Future sotto le Due Torri aderirà al nuovo sciopero globale per il clima, il Global Strike for Climate. L’appuntamento è per le 9.00 in piazza Verdi.
Domenica, invece, alle 17:30 a Làbas è in programma un’assemblea pubblica in vista delle prossime mobilitazioni locali e internazionali. un’assemblea che, dopo un primo approfondimento sui prossimi vertici internazionali, si dividerà in gruppi di lavoro per portare sul piano locale le rivendicazioni globali.

«Durante l’autunno tanti nodi verranno al pettine – scrive ReLoAB – A livello locale, la città di Bologna avrà una nuova amministrazione che dovrà dimostrare che la scelta di inserire l’emergenza climatica nello Statuto Comunale è un’urgenza che trova riscontro nei fatti e non una semplice pennellata di verde all’immagine pubblica della città. A livello globale, i governi dei Paesi più ricchi si incontreranno nell’ambito del G20, mentre a Glasgow si svolgerà a novembre la 26° Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (Cop26)».

«Vogliamo ribadire il concetto che siamo in emergenza e dobbiamo fare delle scelte radicali», osserva ai nostri microfoni Luca Tassinari di ReLoAB ed Aria Pesa.
In particolare, le associazioni che si mobilitano per la giustizia climatica non condividono le scelte politiche fatte tanto a livello nazionale quanto a livello locale. A livello nazionale, in particolare, si contesta l’inserimento del metano come energia sostenibile, dal momento che è una fonte fossile. A livello locale, inoltre, la rete ribadisce la propria contrarietà al Passante di Mezzo che, per quanto si tenti di migliorarne l’impatto ambientale, rimane un’autostrada in mezzo alla città.

Al contrario, gli ambientalisti spingono per un altro tipo di mobilità, quella ciclabile, pedonale o collettiva su ferro, in particolare ultimando i lavori attesi ormai da molti anni del Servizio Ferroviario Metropolitano.

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