La prima marcia si è svolta l’anno scorso ed ha attraversato la pianura per arrivare fino all’Appennino. In mezzo le tappe simboliche dei progetti di grandi opere che devastano il territorio e l’ambiente, a partire dal polo logistico di Altedo, passando per il Passante e arrivando fino alla seggiovia del Corno alle Scale.
Dall’8 al 17 settembre va in scena la seconda edizione: i Sollevamenti della Terra daranno vita a una nuova marcia per dire “No” a opere inutili e imposte, con un percorso ancora più ricco di tappe.

Sollevamenti della Terra: la nuova marcia contro la devastazione ambientale

Il movimento mutua il suo nome da quello che il governo francese ha deciso di sciogliere in seguito a mobilitazioni radicali in difesa dell’ambiente contro altrettanti progetti di devastazione. Oltre al nome, Sollevamenti della Terra condivide anche l’idea della mobilitazione dal basso contro la realizzazione di grandi opere che non solo hanno un forte impatto sul territorio, ma che molto spesso la popolazione non vuole e vengono imposte attraverso repressione e militarizzazione.

La nuova marcia partirà l’8 settembre sempre da Ponticelli di Malalbergo, luogo dove, a poca distanza, un polo logistico avrebbe coperto di cemento le ultime risaie rimaste nella pianura bolognese.
La carovana farà tappa poi a Bologna, dove questa volta resterà tre giorni. «Daremo vita a un “campeggio ostile”», anticipa ai nostri microfoni Antonella Selva di Sollevamenti della Terra. Oltre a ciò, una critical mass e un approfondimento sul green washing. Al centro della mobilitazione in città c’è ancora una volta il cosiddetto Passante, l’allargamento di tangenziale e A14.

Da Bologna la marcia raggiungerà Alto Reno Terme (Porretta). «Una parte del viaggio sarà fatta in treno, proprio per segnalare l’importanza dei servizi pubblici e la loro mancanza nella zona della montagna, che sempre più è vista come una specie di luna park degli sport invernali, anche se non c’è più neve, ed è invece sguarnita di servizi essenziali come sanità e trasporti», osserva l’attivista.
Da Alto Reno Terme la marcia si dirigerà verso Lizzano in Belvedere, dove lo scorso inverno è stata alimentata la polemica proprio sulla neve. È qui, infatti, che il sindaco e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, hanno rivendicato un modello non più sostenibile. In particolare è proprio il governatore ad aver avanzato l’idea dei cannoni sparaneve hitech per consentire lo sci da discesa: una soluzione fittizia che drenerebbe ulteriormente le risorse idriche già compromesse dalla siccità.

La marcia di Sollevamenti della Terra, quindi, tornerà a Corno alle Scale, dove insiste il progetto di realizzazione di una nuova seggiovia. Un’opera fortemente contestata, ma che recentemente ha ottenuto il via libera dal Tar.
Nella seconda edizione dell’iniziativa, infine, si scollinerà in territorio pistoiese, dove insiste un analogo progetto ancora più impattante per la realizzazione di una nuova funivia.
Durante le tappe verranno organizzate iniziative ed eventi autogestiti con le realtà locali.

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ANTONELLA SELVA: