Gli oltre 90 milioni di euro del Pnrr che arriveranno a Bologna e alla Città Metropolitana rischiano di finire, almeno in parte, nelle mani della criminalità organizzata. È l’allarme lanciato da Libera Bologna, che proprio sui rischi connessi alle risorse europee incentra la settima edizione di Fili, il Festival dell’Informazione Libera e dell’Impegno, che si svolgerà dal 15 al 17 dicembre al CostArena di via Azzo Gardino a Bologna. Il festival nasce proprio per raccontare mafie e corruzione sul nostro territorio, per andare a fondo, confrontarsi, portare alla luce fenomeni nascosti.
La settima edizione di Fili, incentrata su mafie e Pnrr
Nel programma di Fili trovano spazio sia confronti con gli amministratori pubblici, in un territorio che continua a sottovalutare l’infiltrazione mafiosa, sia le videoinchieste, che approfondiscono casi di criminalità organizzata alle nostre latitudini.
Tra queste, troviamo “Il mondo nascosto del Dopolavoro Ferroviario“, che verrà proiettata venerdì 16 dicembre, incentrata sugli incendi all’Arena Puccini per fermare l’espansione comunale e sul pericolo che rappresenta la malavita, apparentemente invisibile, del parco del Dlf, per il quale verranno stanziati 11 milioni di euro volti alla riqualifica degli spazi.
Il giorno prima, giovedì 15 dicembre, spazio all’inchiesta finalista del Premio Morrione, “Ipossia Montana“, incentrata sul rischio di soffocamento di un territorio come quello dell’Appennino bolognese in cui, da anni, le fabbriche chiudono, le persone se ne vanno e la mafia dei pascoli prende piede truffando i contadini per mettere mano sui fondi europei per l’agricoltura. Proprio in uno dei Comuni dell’Appennino, Grizzana Morandi, arriveranno 20 milioni di euro, la cifra più alta tra i fondi del Pnrr.
E poi ancora, momenti dedicati al podcast come strumento per raccontare le mafie e un focus sulla “comunità monitorante”. «Sembra di essere quasi al paradosso della città che viene raccontata spesso come una città attenta, con una cittadinanza attiva, con una determinata cultura e che poi, però, è anche lo sfondo di situazioni in cui le denunce non arrivano alle forze di polizia per disinteresse o sfiducia nelle segnalazioni», spiega ai nostri microfoni Sofia Nardacchione di Libera Bologna.
Tutto il programma è disponibile qui.
ASCOLTA L’INTERVISTA A SOFIA NARDACCHIONE:
Francesca Ferrara