È partito ieri il #timelapse festival, il festival organizzato dal Collettivo Universitario Autonomo per riprendere tempi e spazi che sono stati sottratti gli studenti. Per questo propongono una tre giorni di interventi culturali, presentazioni e dibattiti. Timelapse nasce da una «pretesa di tempo e spazio che ci ha portato a lottare in tutto quest’anno e mezzo pandemico proprio nella prospettiva: il tempo che noi abbiamo vissuto non era un tempo che era nostro, anzi ci è stato sottratto» afferma Federico ai nostri microfoni. Il nome dell’evento mira quindi a far riflettere anche sul divario temporale che colpisce molti studenti che, costretti in casa e senza poter usufruire dei servizi universitari, si vedono comunque obbligati a dover rispettare scadenze che non si sono fermate né rallentate.

Timelapse, la tre giorni del Cua

Il primo intervento si è tenuto ieri nello spazio di Split, dove sono intervenuti i curatori del numero 54 della rivista Zapruder, intitolato “Entra nella “Zona rossa”: a vent’anni dal G8 di Genova”. Oggi, 10 giungo alle 15 in Piazza verdi, verrà organizzata una piazza letteraria, mentre venerdì alle ore 16 in via Filippo re verrà presentato il libro “Dialoghi sulla pandemia – crisi, riproduzione, lotte” da cui si vuole partire per avviare un dibattito su questo ultimo anno.

Split, che sta per Spazio Per Liberare Il Tempo, non è la prima la sala studio all’aperto organizzata dal collettivo; per più di un anno hanno infatti portato avanti l’iniziativa “Piazza studio autogestita” allestendo posti dove studiare all’aperto in varie aree della zona universitaria. Durante quest’esperienza, racconta ai nostri microfoni Conisa, sono state fatte delle inchieste nelle quali «abbiamo colto le stesse sofferenze che provavamo noi e le stesse problematiche nei confronti dell’università, nei confronti della gestione dell’emergenza da parte dell’UniBo, che appunto ci è sembrato che ci lasciasse indietro tutte e tutti. Da questa esperienza c’è stata la necessita condivisa di fare un passetto in più».

Manuela Bassi

ASCOLTA L’INTERVISTA A FEDERICO E CONISA:

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