Il 23 febbraio è uscito Bloom, il quarto album dei Tiger!Shit!Tiger!Tiger! orgoglio italiano del rock nel mondo

I T!S!T!T! (abbreviazione di Tiger!Shit!Tiger!Tiger!) nascono a Foligno nel 2006 da Diego Masciotti, Giovanna Vedovati e Nicola Vedovati. La loro musica attraversa un universo post-punk, alt rock, un po’ stoner ma prevalentemente shoegaze.
Nel 2007 pubblicano l’album d’esordio ‘Be Yr Own Shit’ (To Lose La Track). Il singolo ‘The Architects of Despair’ compare nella colonna sonora nel film di Lee Madsen ‘Hated’. Nell’ottobre del 2008 sono stati selezionati per partecipare al CMJ di New York, suonando allo showcase della Blueghost Publicity insieme allo storico gruppo delle The Slits. La storica rivista SPIN, nel numero di settembre 2008 con Beck in copertina, li menziona tra le band da tenere d’occhio.

Nel 2010 pubblicano l’EP ‘Whispers’ (To Lose La Track). In quell’anno la partecipazione al SXSW di Austin (Texas) viene menzionata nel libro commemorativo per i 25 anni del festival.
Da lì in poi inizia un percorso in costante crescita della band che si riscontra nei successivi due album ‘Forever Young’ (2013, To Lose La Track) e ‘Corners’ (2017, To Lose La Track / MiaCameretta).

A distanza di 7 anni tornano con un album potente, in cui la spontaneità creativa fa da apripista ad un lavoro più ricercato e attento. 7 anni in cui i T!ST!T! non sono rimasti con le mani in mano ma, chiusi nella loro sala prove tra i boschi umbri, hanno scavato dentro loro stessi e dentro i loro suoni per “rifiorire a primavera” con Bloom – appunto fioritura. «Abbiamo cercato di scolpire un suono che fosse potente, profondo ma anche lisergico, qualcosa che potesse entrare un po’ nel cervello e scavare in profondità!».
Il titolo, ‘Bloom’, vuole sottolineare il senso di rinascita che ha accompagnato i T!S!T!T! nel nuovo e lungo percorso creativo, incarnato dalla delicatezza e dalla potenza espressiva di un semplice fiore. Un fiore che si dissolve nell’acido e che da esso rinasce. Bloom è un dialogo che la band ha condotto con la sua più intima natura, con la sua voglia di autocompiacersi anche dei propri difetti, delle proprie ferite ma con lo scopo di non guardarsi mai indietro pur di ottenere una nuova forma di linguaggio creativo. ‘Bloom’ contiene due anime, quella che sottopone l’ascoltatore ad un rituale iniziatico e quella che si apre ad esso condividendo la suadenza delle sue melodie: «Ti faccio entrare nel mio mondo solo se ho la certezza che mi capirai».

TRACKLIST
1. Memory
2. Stones
3. Dark Age / Dark Thoughts
4. Endless
5. Empty Pool
6. In Between
7. Blanket
8. Hands Down
9. Afterwards
10. Melting Forest

Nelle prossime settimane la band sarà ad Austin, Texas per un paio di date per fare poi ritorno in Italia il 30/03 al Circolo Dong di Macerata, il 06/04 al Colorificio Kroen di Verona, il 13/04 all’Arci Bellezza di Milano, il 19/04 al Circolo Artigiana di Fano.

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