“The Summit. Genova: i tre giorni della vergogna”, il film documentario di Franco Fracassi e Massimo Lauria che racconta i retroscena del G8 di Genova del 2001. “La crisi che stiamo vivendo deriva direttamente dalle decisioni prese in quei giorni”, commenta il regista Fracassi.

Dopo la partecipazione al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, The Summit sbarca finalmente anche in Italia. 97 minuti per raccontare i retroscena di una delle più tragiche vicende italiane degli ultimi anni. A dodici anni di distanza, i registi, presenti in prima persona a quel G8, gettano luce sui fatti del 19-20-21 luglio 2001, dopo una lunga indagine condotta insieme ad un gruppo di giornalisti.

“Abbiamo avuto enormi difficoltà in fase di raccolta dati, sia dal punto di vista dell’accesso ai materiali, sia per quanto riguarda i finanziamenti – commenta Franco Fracassi – Il Ministero dell’Interno ci ha addirittura negato la possibilità di intervistare in prima persona le forze dell’ordine in campo in quei giorni”.

Il documentario introduce gli spettatori all’argomento con una cronaca fedele dei fatti, supportata dalle testimonianze dirette dei protagonisti. Perché si è arrivati a tanto? Chi è stato incaricato di dare gli ordini? C’è stata una pianificazione? Queste le domande a cui cerca di dare una spiegazione, invece, la seconda parte del film.

Tra i frames del documentario si fa strada anche una connessione diretta con l’attualità. “La crisi economica che stiamo vievendo è frutto delle decisioni prese in quei giorni – dichiara Fracassi – I grandi della terra hanno fatto una scelta ben precisa di globalizzazione, economica e politica, e ora siamo noi a dover fare i conti con il presente. I giovani devono sapere perché non trovano lavoro”.

Numerosi i contributi raccolti per il film: dalle speranze dei manifestanti, ai meccanismi che hanno portato alla violenza indiscriminata da parte delle forze dell’ordine e di una parte dei manifestanti, passando per gli interessi politici internazionali.

The Summit è il frutto del lavoro di oltre cinquanta persone, di oltre cento intervistati, di oltre mille ore di registrazioni audio ascoltate e di oltre cento ore video visionate. E’ un viaggio attraverso le forze dell’ordine e la catena di comando, nazionale ed internazionale; un film in cui si intrecciano riprese dal vero e ricostruzioni attraverso disegni ed animazioni. “Genova sta all’Italia come l’11 settembre sta agli Stati Uniti. In quei giorni si è partorito un mostro ed è importante che la memoria collettiva, soprattutto dei giovani, sia ben informata”, conclude Fracassi.

Giulia Maccaferri