È ancora provvisorio il bilancio del violentissimo terremoto che venerdì sera ha colpito il Marocco, in particolare la provincia montata di Marrakesh. Gli ultimi report parlano di oltre 2100 vittime, ma ancora molte persone sono sotto le macerie e alcune zone sono remote e difficilmente raggiungibili. Migliaia e migliaia sono le persone che, sopravvissute, hanno perso la casa e dormono in strada.
Oltre ai soccorsi dello Stato marocchino e i primi aiuti internazionali, la solidarietà ha cominciato a muoversi anche dal basso.
Terremoto in Marocco, anche la diaspora si muove per la solidarietà
In particolare è la diaspora marocchina, composta da migliaia di persone in Europa, ad aver messo in moto la macchina della solidarietà dal basso. A raccontare cosa accade è, ai nostri microfoni, Mohamed Rafia Boukhbiza della cooperativa Asdikae Bila Houdoud – Amici senza frontiere, legata in Italia all’associazione Sopra i ponti.
«Serve tutto, dalle coperte al pane, al latte per bambini – racconta Mohamed da Casablanca – Per questo stiamo partendo con una carovana di aiuti qui in Marocco, cui si sono aggiunti gli stessi visitatori».
L’obiettivo è portare i primi aiuti in luoghi non ancora raggiunti dai soccorsi statali a causa dell’interruzione delle strade. Per raggiungerli, i solidali si muoveranno a piedi e, ove possibile, utilizzeranno anche asini.
Per l’occasione è stato aperto anche un conto PayPal, in cui ciascuno può fare un’offerta per aiutare le popolazioni marocchine colpite dal terremoto. Dall’Italia, inoltre, dovrebbero partire i primi due furgoni di aiuti materiali.
ASCOLTA LA CORRISPONDENZA DI MOHAMED RAFIA BOUKHBIZA: