Perino contrario agli scavi del Tav dalla Francia

Un articolo di Paolo Griseri, pubblicato da Repubblica, dava come possibile l’inizio dei lavori del Tav dal versante francese, per disinnescare la protesta No Tav. Alberto Perino spiega nel dettaglio perché è tecnicamente impossibile. E sull’articolo commenta: “Scemenze per fare propaganda e demotivare il movimento”.

Ipotesi beffa per i No-Tav. Scavi solo dalla Francia “. È questo il titolo dell’articolo firmato da Paolo Griseri e pubblicato questa mattina sul sito di Repubblica. Nel pezzo, il giornalista dà come possibile l’ipotesi di cominciare i lavori di scavo del tunnel dell’Alta Velocità dal versante francese invece che da quello italiano, in modo da disinnescare la battaglia dei No Tav. Secondo Griseri, l’idea che circolerebbe tra i tecnici potrebbe essere discussa nel vertice italo-francese di luglio a Chambery.

Per Alberto Perino, anima storica del movimento No Tav, quelle scritte da Griseri sono semplicemente “scemenze” e spiega perché.
Non c’è alcuna autorizzazione e nessun accordo per iniziare gli scavi del tunnel. Griseri, in realtà, cita uno studio per un tunnel geognostico di 3 o 7 km, che durerà 10 anni e dovrà verificare i problemi tettonici nella zona di Saint Martin La Porte, perché in quel punto si incontrano due placche tettoniche e c’è il rischio del collasso di una eventuale galleria”.

Le ragioni che rendono impossibile l’avvio dei lavori dal versante francese, secondo Perino, non sono finite: “Se si dovesse cominciare dalla Francia, dovrebbero fare 45 km prima di arrivare al confine e se per fare 7 km impiegheranno 10 anni…”.
L’esponento No Tav, inoltre, cita il comma 3 dell’articolo 1 del Trattato Internazionale firmato il 30 gennaio 2012, che non consente l’inizio dei lavori sulla linea prima di un nuovo accordo Italia-Francia, da fare quando si conosceranno esattamente gli impegni economici dell’Unione Europea.
In ultimo, ma la questione è dirimente, la Francia non metterà un centesimo per l’opera nei prossimi 15 anni.

Elementi che portano Perino a definire “emerite stupidaggine” quelle scritte dal giornalista di Repubblica. “Fare scoop a tutti i costi su cose che non esistono – afferma il No Tav – la dice lunga su quella che è l’informazione in Italia. Quell’articolo è propaganda e sensazionalismo per tentare di demotivare il movimento, che invece conosce bene tutte le questioni e non si farà fermare”.